Sunday, June 30, 2013

..nASTRO aZZURRO: l'ePILOGO?

..dicevo è stato molto educativo perchè finalmente ci siamo trovati davanti ad una situazione temuta da molti ma che una volta presentatasi, tanto male, tutto sommato non è..

..chiedo scusa per l'attacco un po' criptico, cerco di spiegarmi..

..sono mesi che ricevo mail/telefonate di manifesta preoccupazione per i minimi termini cui si è ridotta l'attività snipe in IV Zona.. quando non telefonate di pure lamentele per le poche barche in movimento, quest'anno, dalla IV Zona (a riguardo invito gli estensori delle stesse a leggere, oltre che a guardare le foto, dei giornali..)

..molti, moltissimi mi chiamano, si preoccupano, si stracciano più o meno le vesti, se non altro, commentando con toni funerei i numeri sempre più esigui che lo snipe quartazzonaro sta mostrando in questa stagione.. e mi ritrovo io, mio malgrado, a cercare di consolarli dicendo l'unica cosa che si possa dire, a patto di non voler mentire, a riguardo, ossia che non è una tragedia, che non muore nessuno, che in questo momento chiudono aziende e famiglie nn sanno come arrivare a fine mese (per davvero), famiglie che fino a due anni fa mai si sarebbero sognate di doversi porre tale problema (per davvero) e che quindi, nell'economia generale del sistema, anche se lo snipe, magari anche solo in IV Zona, dovesse estinguersi, non sarebbe poi 'sta tragedia.. al netto, ovviamente, di quelli che da anni ciò si augurano (pur negandolo).

..ecco, dicevo che ieri è stato molto educativo perchè la previsione (facile) finalmente s'è avverata: tecnicamente parlando lo snipe della IV Zona, ieri, in occasione del Nastro Azzurro, regata alla quale la Classe aveva partecipato sempre in massa, si è, effettivamente, ESTINTO.. e non è successo nulla, nulla di catastrofico per lo meno! Anzi!!

..estinto, beninteso, non significa che non possa ripartire in qualsiasi momento ovviamente, a patto che ne valga la pena e ci sia interesse a farlo.. e se sono scettico sul primo punto, figurarsi sul secondo.

..ieri in realtà, al Nastro Azzurro, c'erano in acqua tre snipe, solo uno è tornato rapidamente (e prudentemente a terra), trattandosi di barca presa in prestito e lecondizioni, almeno all'uscita, erano abbastanza sollecitanti per l'attrezzatura..
..un altro era snipe in spiritu ma correva sottoforma di Meteor, ossia un meteor con tre illustri snipisti sopra, e poi c'eravamo indegnamente noi, a difendere i colori di una Classe i cui esponenti ormai preferiscono parlarne, e lamentarsene, anzichè regatarci!

..la regata, per quel che vale, è stata molto bella! e veloce: in meno di 3h (credo) abbiamo fatto il giretto del lago!

le consuete imprecisioni nelle Istruzioni di Regata del Nastro prima, e il posizionamento delle boe per il Lago poi, non sono mancate, ma fanno un po' da contorno al tutto.

Partenza contro tramontanella che entrava e usciva, ma nei momenti di maggior gloria non sarà mai arrivata a 10m/sec, subito su verso Vicarello, dove già smollava brutalmente, poi via in mezzo ai buchi di pressione davanti a Trevignano, qualche casino nel distinguere le boe di percorso da quelle di un'altra regatina messa lì in mezzo, mentre ci lasciavamo alle spalle un campo del Bracciano Star anch'esso spaventosamente sottotono (appena 10 barche..), e poi via verso l'YCBE, cercando di evitare delle voragini senza un filo d'aria, la boa del Sabbazzietto, dove c'era un laserino con l'albero rasato ad altezza coperta, un'altra boa, che è stata una novità, davanti al borgo d'Anguillara, dove a momenti ci mettevamo la barca per cappello con una strambata leggerissimamente fuori controllo nella pressione finalmente ritrovata, e poi, finalmente di nuovo con pressione congrua, un'interminabile planata al lasco/traverso verso l'arrivo.. il tutto con sole, acqua calda, e una luce imperiale!

..lo so, sono incredulo anche io, ma andare in barca su Lo Lago, nonostante tutto, è ancora una bella esperienza.. forse è per questo che confido che l'estinzione dello snipe, di cui sono stato privilegiato (??) testimone ieri, non sia necessariamente un fenomeno irreversibile..

..certo sarà il caso di cambiare qualcosa, tipo pensare più a come sostenere l'attività, e a portare nuove persone in snipe, anzichè lamentarsi sempre di tutto, a partire dall'acqua bagnata, intasare il calendario di regatine solo per riempire i week end troppo vuoti d'alcuni, senza un minimo di coordinamento per giunta.. oppure si potrebbe anche non cambiare nulla e stare a vedere, perchè come detto non muore nessuno, e in fondo ci sono cicli in tutte le cose: se una Zona, che due anni fa mandava alla Nazionale di Rimini più di 10 equipaggi, quest'anno alla recentissima Nazionale di Pescara (che è a metà strada) ne è riuscita ad avere solo cinque, vuol dire che un ciclo s'è chiuso, evidentemente.
Tanto quanto se a una regata easy come il Nastro, per un po' di tramontanella, finisce per esserci sulla linea solo una beccaccia, vuol dire il giocherello s'è rotto.. e immagino non sia un bene, solo che, devo ammettere, visto l'andazzo e i pervicaci personalismi, proprio non riesco a considerarlo un problema.. e quando mi sento rilasciare dichiarazioni tipo prima pagine de "Il Tirreno", cose tipo "la Classe è morta/l'attività è stata ammazzata" non mi si produce null'altro che un serafico mezzo sorriso: e allora??

Voglio dire, io ieri ero in acqua, e mi sono divertito, vivente o meno "Classe"..

..magari si sono divertiti anche quanti hanno uno snipe e ieri hanno preferito fare altro (me lo auguro), oppure no, non lo so, non mi interessa, e sono fatti loro, pensando al mio però, se tutto si riduce ad andarsene in giro per il lago planando, benissimo così, Anzi!!!

Sul come uscire poi dalla situazione.. bah?! non so nemmeno se valga la pena provarci.
Personalmente mi sento di sposare una volta tanto le succitate molte spinte personalistiche, quelle per le quali l'attività deve essere programmata non per la la Classe bensì per l'agio dei singoli, ovvio che il risultato non possa che essere disastroso, ma tant'è.



Probabilmente ci vorrebbe un bello shock, per riaccendere il motore, e visto che, al solito, l'offerta non genera spontaneamente la sua domanda, come sostenevano Pigou e i Classici (sbagliando..'cciloro!!), ci starebbe una bella mazzata keynesiana, una cosettina tipo: azzeramento di tutto il calendario snipe in IV Zona per la rimanente parte della stagione, eccetto Europeo Master e Nazionale di Anzio.
Niente sociali, niente zonali, niente invernale: niente!! ..vediamo se a chi ha una beccaccia torna voglia di usarla per ciò cui serve.. magari funziona, e anche se non funzionasse, tanto peggio di così?!

Ma non si farà, noi siamo il Paesello dei piccoli passi/larghe intese, da noi la lagna e l'agonia sono irrinunciabili, e poi magari al BraccianoSailingContest qualche beccaccia in acqua si vedrà, e tutto tornerà a posto, fino al prossimo evento estintivo.. che spero sia presto, tramontella e tutto il resto: magari!!



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Wednesday, June 19, 2013

..sCIRA rULES..


..dicevamo la SCIRA.. mi risulta che in diversi si chiedano: ma la SCIRA, a parte mandarti dei bollini costosissimi (dato il materiale) e di dubbio gusto cromatico, senza i quali però non puoi regatare nemmeno a una zonale, che fa?!


..per quel poco che ne so la SCIRA fa tanto, per quel che riguarda questo post: si occupa della gestione, a partire dai criteri di selezione, delle regate snipe internazionali, ossia, per farla breve e Eurocentrica: Mondiali e Europei (tra gli altri..).


quelli un po' più smart avranno colto il corsivo su criteri di selezione.. non è un refuso, è che per partecipare alle regate internazionali bisogna qualificarsi.


la cosa della qualificazione era roba molto diffusa.. un tempo.. ora è rimasta solo la SCIRA praticamente.. rimasta per giunta parzialmente, perchè grazie in primis (non solo ma in primis..) all'iniziativa della Segreteria di Classe Italiana e del di essa pro-tempore occupante, dall'anno prossimo gli Europei saranno full-open.. lo so che sta sul culo a molti, il nostro Segretario, e dato il gran numero di questi ci saranno sicuramente delle ottime ragioni, tipo il fatto che non riesca a controllare le condi-meteo.. ma siamo pur sempre in Italia, il che vuol dire che se uno messo alla mazza di una qualsiasi associazione/organizzazione si fa più detrattori di quanti capelli abbia in testa (facile in effetti per lui..), finisce sempre per stare a significare che:

# abbia introdotto delle novità, o addirittura delle riforme, che generalmente servivano da anni
# abbia fatto il suo dovere istituzionale nel rispetto del mandato ricevuto
# se ne sia bellamente sbattuto di omaggiare i soliti orticelli personali
# tutte le tre sopra assieme.

non sta a me giudicare l'operato della Segreteria, se il Segretario si ricandiderà lo rivoterò.. ma solo perchè sarebbe un dispettone peggio che verniciargli la barca viola, mi attengo al dato che mi interessa qui: oggi gli Europei sono Open.
Rimane quindi l'obbligo di qualificazione SOLO per i Mondiali Assoluti.

Come dicevo prima, ormai questo è un retaggio solo nostro, praticamente tutte le altre Classi con diffusione mondiale hanno da tempo aperto le loro regate internazionali. Lo hanno fatto per trasformarle in eventi accessibili alla base dei praticanti a costi ragionevoli (non ti devi smazzare un anno di qualificazioni a giro per il tuo Paese) e soprattutto per trasformare queste regate in eventi promozionali, che fanno grandi numeri, che portano visibilità alla Classe, che porta sponsor, che portano risorse, che consentono di fare attività di promozione sia in acqua che sui media e di andare a regatare in bei posti, nei circoli importanti, che portano visibilità, che portano sponsor.. sì, è un circolo, un circolo virtuoso.. per l'esattezza.


Non che siano tutte rose e fiori, ma a guardare il numero dei partecipanti alle regate internazionali delle altre Classi e quello dei partecipanti alle regate internazionali snipe a qualificazione.. diciamo che a noi se continua così rimarrano solo le spine..


Attenzione: tutto ciò succedeva in epoca pre-crisi.. poi è arrivata pure la crisi, con quella sua sinistra aria da colpo di grazia.. e gli effetti non si sono fatti attendere.


Accade infatti ormai da diversi anni che NON vengano assegnati tutti i posti disponibili alle regate internazionali.


Prendiamo per esempio il Mondiale: ci sono 80 posti (mi pare), ogni Paese ne ha una quota a seconda di quanti iscritti abbia (l'Italia fino all'ultimo Mondiale poteva mandare 4 equipaggi).. e quei posti non vengono riempiti, il che significa che qualcuno si è qualificato, ma non va.


E' un problema?


No. Sicuramente ci sono in giro questioni più serie.


E' un problema per la Classe?

..mmhh.. considerato che le altre Classi fanno eventi da più di 100 barche.. diciamo che con Mondiali che a stento superano la sessantina, non ci stiamo facendo una pubblicità molto efficace..

..io lo so che qualcuno ancora più digiuno dello scrivente in materia starà pensando: ma allora perchè non "apre" il Mondiale anche la Classe Snipe?


..per molte ragioni, una più affascinante dell'altra, cominciamo da quella formale-samaritana: il Deed of Gift del Mondiale (ossia il documento che fissa le regola per disputare il Mondiale) prevede che ci debba essere una quota di barche in loco da affittare, o comunque barche disponibili.

Sia chiaro che per quanto antico e venerato, il Deed of Gift non è sceso dal Monte Sinai su supporto marmoreo, ossia: si può modificare, basta volerlo.

La regola è ragionevole nella ratio: consentire d'arrivare da tutto il mondo portandosi dietro solo steccati e calzari..

ma è anche palesemente controproducente: se corro una stagione per qualificarmi, non prendo un volo interncontinentale (e pago relativo biglietto) per andare a girare attorno alle boe su un'ignota barca in affitto.. che oltre tutto in certi casi non è nemmeno una soluzione enormemente più economica che il portarsela da casa.. ovvio se dall'Europa devi andare a Cipango.. ma se il Mondiale è in Europa..

Risultato di tale regola?

Come dicevo poc'anzi: non s'arriva nemmeno a riempire tutti i posti disponibili.

Ma allora perchè non aprire?


E s'arriva alla bestia nera: non si apre per PAURA che arrivino dei professionisti e si portino via le coppette!!


Questa è la mia preferita.. è la mia preferita perchè in se porta già la sua negazione ovvero: se sono professionista verosimilmente vuol dire che per mangiare faccio le regate.

A parte le scotte.. cosa mai troverei da mangiare su uno snipe??
Non è una Classe Olimpica, e nel curriculum non si rivende come tale, quindi se proprio devo spendere tempo e denaro per stare ammollo su una deriva, che sia almeno qualcosa che poi quando ho finito la campagna olimpica, mi dia accesso ad un certo tipo di clientela.. e quella clientela, dello snaip se ne sciacqua.

Non è un monotipo con dietro armatori pronti a metterci un milioncino e spicci l'anno solo per giocare al giocherello in giro per tutto il mondo.. a cominciare dagli ingaggi per quelli che si portano dietro.


Non è un barcone, intendo del circuito professionisti (TP52, RC, etc..), non è una roba di elevato standing mediatico che mi porta sponsor personali (Vendee, VOR, Ostar, etc..)..


..è solo un barchino d'appassionati, un po' patologici, e dal dubbio design (il barchino.. ma anche qualche appassionato!)


.. e perchè mai un professionista dovrebbe togliere tempo alla sua attività professionale per dedicarne, assieme ai relativi soldi, a una roba simile?


..ho capito: il timore che serpeggia nella Classe è quello per il genio della vela completamente scemo!!.. ah! ce ne fossero.


Ma è qui che c'è una sintesi diabolica assolutamente deliziosa: perchè lo specialista di snipe che vuole tenersi chiuso il Mondiale con una barriera all'ingresso ad hoc.. posso pure capirlo.. ma la cosa diabolica è il paradosso del sogno americano, quello per cui negli States i poveri sono contro le tasse ai super ricchi perchè metticasomaicheungiornodiventiriccopureio!?!?

..ricco lo si augura, scemo non ce ne è bisogno, evidentemente!
Ed è per la stessa dinamica diabolica del povero che non vuole tassare i super ricchi che, seppur a mezzabocca, molti snipisti di basso cabotaggio.. tutto sommato il sapere che il Mondiale è protetto da una barriera doganale all'ingresso.. non è così male, anzi.. METTI CASO CHE UN GIORNO MI QUALIFICO E MI TROVO UN PROFESSIONISTA ARRIVATO DA UN'ALTRA PARTE CHE MI TOGLIE IL TITOLO.. certo.. metti caso: qualificato, e buono per il podio mondiale.. poi ti sveglia la mamma e ti ritrovi tutto sudato!

A onor del vero quelli d'alto cabotaggio hanno buon gioco a fomentare 'sti atteggiamenti tra i colleghi in fondo alla piramide alimentare, e forse è per questo che non colgono il fatto che i professionisti, nella Classe Snipe, già ci sono!


No??

E le Federazioni che impostano l'attività giovanile sulla beccaccia cosa sarebbero? Chioschetti di grattachecche? Enti di mutuo soccorso?

In sostanza oggi il sistema chiuso protegge, anzi distorce la competizione avvantaggiando quei Paesi dove le Federazioni nazionali investono a livello giovanile sullo snipe, ed infatti sono quelli che poi in media macinano risultati e sfornano talentoni, senza nulla togliere ai nostri appassionati, anzi!


Giusto o sbagliato che sia, la cosa evidente è che se c'è qualcuno agevolato da questo sistema, NON sono i Paesi dove la Federazione considera lo snipe alla stregua di un pisciatoio da pub.. tipo.. non so.. l'Italia?!?


Ragione vorrebbe che almeno noi (come Paese) chiedessimo compatti 'sta benedetta apertura, ed invece no, che siano d'alto o basso bordo, molti nostri conterranei sposano la causa della Spagna (che ovviamente era estremamente contraria anche all'apertura dell'Europeo..): manteniamo le selezioni! Non bastano le barche! Arrivano i lanzichenecchi-professionisti! Difendiamo lo snipe dall'invasore! W Juan Carlos!


Però qualche tentativo, di recente, è stato fatto.. da cui la gif. animata della ginnasta in cima a questo post: la cosa complicatissima per tornare, sostanzialmente, al punto di partenza.. senza nulla togliere al gesto atletico.. della ginnasta!


Anzichè aprire-e-basta, e cercare di portare barche in acqua, che dovrebbe essere il primo obiettivo di una regata, si è cercato di ammodernare il sistema di selezione per mezzo di un.. porcellinum (detto affettuosamente, s'intende!).


Il nuovo sistema infatti prevede che se ad una data data non sono stati assegnati tutti i posti disponibili in termini di pre-iscrizioni, la SCIRA ri-assegna i posti rimasti liberi.. MA SOLO a quei Paesi che intanto avevano riempito i posti inizialmente assegnati con altrettante pre-iscrizioni!!


E, pensa un po', è esattamente quello che è successo in queste ore!!


Da lettura della news (linkata qui sopra) emerge quindi che:

# dei Paesi dove esiste un'Associazione di Classe Snipe (cliccka qui), solo Argentina, Brasile, Cuba, Ecuador, Italia, Giappone e Spagna hanno mandato tante pre-iscrizioni quanti posti avevano assegnati.. a parte che nella lista delle Associazioni di Classe ci sono anche SCIRA nello stesso continente di dove si disputerà il Mondiale, che si disputerà a Rio de Janiero.. e non hanno saturato i propri posti.. ma qualcuno s'è accorto che GLI STATI UNITI non hanno riempito le pre-iscrizioni?? .. ma magari hanno le qualificazioni ancora in corso.. boh?!
# il sistema della quote, per l'ennesima volta, non ha funzionato: INCREDIBILE!
Speriamo che s'arrivi a 80 equipaggi.. almeno questa volta.. anche se, la soluzione ri-introduce un altra questione cara a quelli di alto-bordo che vogliono le selezioni: se apriamo poi ci ritroviamo le pippe alla deriva sul campo di regata dei Mondiali.. VERISSIMO!!
ma lo scrivente è pippa e credo dalle parti del quindicesimo(??) posto in RL. Al momento nessuno dei non già qualificati ha contattato la Segreteria Nazionale per fruire della riapertura dei posti al Mondiale.
Se domani svaliggio una banca (e nn mi prendono), eccoti una pippa al Mondiale a (Rock in) Rio, pronta a traversartisi a 10" dalla partenza.. e il porcellinum ti si è cappottato ancora un'altra volta!

quindi il sistema così com'è o funziona poco e male, o per niente, però ce lo teniamo.. anzi ve lo tenete perchè, pure se svaliggiassi la banca, a Rio ci andrei a fine gennaio.


Certo aprendo si agevolerebbero i locali.. ma essendo un Mondiale una roba che, come dice il nome, interessa un po' tutti i Paesi con una SCIRA, 'sta volta toccherebbe al Brasile, nel 2015 magari a noantri.. però no.. il porcellinum.. il cui obiettivo non dichiarato (e condivisibile) è quello di cercare di fare di un Mondiale qualcosa di più numericamente che di un grosso Campionato Nazionale (in Spagna si corrono regate OPEN da più di 90 barche, ovviamente..)..


..il livello al Mondiale sarà eccelso, sicuramente, e meno male, visto che se la crisi non molla la presa, o la SCIRA non smette di ostinarsi per la via delle selezioni, è probabile che ben presto avremo tanta eccellenza,  e forse qualche barca navigante.. ovviamente targata ESP e BRA.


Speriamo bene.. per quel che mi riguarda esco da tutto questo confortato: sbatto quotidianamente con realtà dove basterebbe tentare poco di nuovo per portare a casa risultati considerevoli e anticiclici.. ma guai anche solo a parlarne! E capita di vederci una specie di damnatio italica, e non è bello.. quindi quando si vedono questi impaludamenti replicarsi a scala internaz. un po' conforta (da cui l'entusiasmo su menzionato), perchè pare non sia un problema di passaporto, probabilmente è un problema antropologico: il tarlo è nei sapiens sapiens.. anzi: nel dito che indica.





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Monday, June 10, 2013

..zONALE sNIPE aLI6 2013..


La giornata della terza Zonale Snipe della IV Zona comincia sotto i migliori auspici: è la prima volta nell'anno che non metto nella sacca la muta integrale.. sarà mica davvero arrivata se non altro la Primavera?

Arriviamo a lo lago evadendo da una Capitale particolarmente incasinata da turisti-kamikaze, che giunti da casa loro, dove sosterrebbero un referendum per la pena di morte per i pedoni che non usino correttamente le strisce pedonali, a Roma si sentono liberi di fare un po' il porco comodo loro!

Al lago la Primavera non è che sia proprio arrivata, si sarà fermata per strada per un caffè?

Il cielo è coperto, più o meno, e l'umidità consistente non fa ben sperare per l'ingresso di un'opportuna termica pomeridiana.

Adempiuta l'iscrizione all'Ali6, sponda vignadivallese de lo Lago, circolo storico per altro candidato ad ospitare il Campitaliano snipe 2014, filiamo al circolo a disinfestare la barca: dopo qualche settimana di fermo sotto al telo la troviamo ricovero di non so quante specie, sembra di sfogliare un atlante di entomologia.

Bonificato tutto col fuoco e il WD40 arrivano alla spicciolata gli altri avventori: ci sono Ruben e Serena scappati da Tor San Lorenzo per l'occasione, adducendo non s'è capito quale inverosimile motivazione, la contessa Putserstaubfen, che ha fatto la grazia a Vanda (vestito da inglese) di accompagnarlo in regata, anche se dall'espressione è evidente che preferirebbe una sessione dal dentista (senza anestesia).. e come biasimarla!? e niente meno che i Cicci's, con Ciccino afflitto dalla solita, evidente, inconsolabile magrezza..

La mattina passa a rimontare barche, sfogliare istruzioni di regata, discettare su segnali di partenza, ed ingurgitare pigramente gelati.. in attesa di segnali da parte del CdR.

Arrivato il segnale, usciamo sospinti da una lieve, a tratti ruvida, brezza circa da sud-ovest.. più precisi non si può essere, dato che la bussola è rimasta comodamente poggiata a casa, sulla mensola d'ordinanza.

Il prepartenza lo troviamo facilmente, i bei tempi del lago sempre affollato se li è portati via la crisi: non c'è più l'allegra consorteria policroma dei fagottari a passeggio su qualsiasi galleggiante, né la simultaneità di tanti campi di regata affollati.

C'è infatti solo la zonale Ali6, dove siamo tre classi: noi, i Laser4k e i 470.

Per l'occasione 11 beccacce, pure qui: andati i bei tempi delle zonali snipe con più di 20 barche, ma visto l'andazzo generale e la consistenza delle altre classi convenute, non c'è di che lamentarsi, anzi, siamo ancora i più numerosi!

Primi a partire siamo noi.. anche se ce ne accorgiamo ad un minuto dallo start.

L'aria arriva da circa sud, il campo è orientato da centro lago verso vigna di valle, un campo inconsueto, e reso molto complicato sia dalla prossimità de "Il Pizzo", sul lato sx, sia dalle colline sopra vigna di valle, che generalmente turbolentano non poco l'aria, e infatti..

Partiamo, incredibilmente, dignitosi, andiamo verso sx e quando torniamo a dx è evidente che conveniva fare il contrario.

Il vento medio è poco, saranno dieci nodi, ma nelle raffiche tira dei bei calcioni, anche se il vero problema sono le mollane.

Fortunatamente non c'è la solida onda cortissima e ripida, tipica delle giornate di termica, anche perchè di termica evidentemente non si tratta, e siamo troppo vicini alla sponda sopravvento perchè si possa formare.

Alla boa di bolina la flotta s'è aperta poco, davanti RobertoC, RobertoT e ClaudioC, dietro il pacchetto degli inseguitori, dietro al pacchetto noi.

Al primo giro il percorso prevede un breve disimpegno, dato il destrone arrivato in cima alla bolina, dopo il disimpegno si stramba praticamente tutti.

In poppa scivoliamo bene, qualcuno ristramba, noi tiriamo dritti, infondo allo scivolo qualche posizione la dovremmo averla rosicchiata.

'Sta volta andiamo subito a dx, ingolosito da un bel buono, viriamo molto su, solo quando lo scarso è consistente, sembrerebbe una lay-line, ma non è proprio una giornata dove una lay-line rimanga tale per più di qualche minuto, ed infatti ci ritroviamo ad arrampicarci, virando sempre sul lato destro.

Alla boa di bolina la scelta ha pagato, giriamo credo quarti e partiamo per la poppa (al secondo giro niente disimpegno).

In poppa di nuovo ci teniamo nel destro, almeno inizialmente, io chiamo un paio di strambate e la Contessa Straccioli Mazzanti Che Vien Dal Mare, al solito a prua, s'incazza perchè non capisce su che base chiami siffatte strambate.. in realtà dopo l'abboffata di tecnologia alla recente "151", dove si giocherellava con plotter cartografici, software tattico, e centralina del vento digitale, qua tutto è affidato ai filetti di lana alle sartie, che ho rimesso su nuovi prima di uscire, belli lunghissimi, e dai quali dipendo patologicamente, molto più che dalla bussola.. o dal timone!

Dicevo la contessa protesta ma non esita mai, e la scelta paga, alla boa di poppa abbiamo rosicchiato un altro posticino, mentre davanti, solidamente al comando, RobertoT, con a prua il suo GiuseppeB di fiducia, e ClaudioC con a prua la neo-prodiera Giovannina!

Sull'arrivo ci accoglie il DS degli Ali6, che era in Comitato, sottolineando che eravamo i primi non-master a tagliare.. in altri termini: una prova dove l'esperienza ha pesato tanto!

Per la seconda prova il cielo s'è coperto, su Bracciano, a ovest, passano baffi di pioggia sotto nubi gonfie e vagamente minacciose.

L'aria continua a venire un po' da dove le pare, qualche nodo in più, noi decidiamo di non toccare nulla, salvo coprirci, che caldo ormai proprio non ne fa più.

Ripartiamo 'sta volta prendendo i 5'. Allo start ClaudioC non risponde a una nostra orzata e ci lascia lì, parcheggiati a ciondolare sotto la flotta, ma cogliamo l'occasione per virare subito e sfilare immediatamente sulla destra.

La scelta paga subito, sulla destra è il solito arrampicarsi tra gli scarsoni, ma siamo nel gruppetto di testa, davanti al quale BabyFace (che per i forestieri è lo stesso Gemini cantore delle rive caldonazzesche), con a prua il solito Bumbo (sfoderante invidiabili short-fioriti), fila via a diverse leghe di distanza.

Sempre davanti (a noi), pure Maurone e Silvia, che sono arrivati sul campo di regata in ritardo per la prima prova, causa una leggerissima dimenticanza in uscita: le stecche della randa(*)!

(*) errata corrige: non le hanno dimenticate.. le hanno sacrificate alle divinità locali, spargendole in acqua appena usciti.. quindi sono dovuti rientrare a rimetterne un altro set!!

Quando me lo dicono (in pre-partenza) mi scatta il sudorino freddo, confermato da uno sguardo alla randa: alla sociale dell'YCBE avevamo perso la stecca centrale della randa, causa consunzione della relativa tasca, e ho assolutamente dimenticato di riparare la tasca e sostituire la stecca.. 

Quando lo faccio notare alla Contessa Straccioli la risposta è lapidaria: visto che camminiamo bene, passami il letherman che vado su ad aprire anche le altre tasche!!

In realtà più che col letherman dovrebbe andare su col dacron adesivo, a chiudere la nuova "finestrella" che ci si è aperta sulla randa, in corrispondenza di dove premono le crocette in poppa.. purtroppo c'è solo da sperare che non salga aria, e che quel che resta della randa tenga!

Alla boa di bolina di nuovo la flotta non s'è aperta particolarmente.
Il saltone consistente a dx ha trasformato la poppa in un monobordo al lasco, ci troviamo incastrati dietro ai Cicci's e a RobertoT.

L'affare ovviamente si complica arrivando in boa. Sfruttando un paio di raffiche negli ultimi metri riusciamo a tirarci su, anzichè rimanere incastrati in mezzo, e a prendere l'interno, dal quale usciamo con i Cicci's attaccatti ai garretti.. posizione ovviamente poco comfortevole, nella quale cerchiamo di resistere a Ciccino che arriva ruggendo e tirandoci a bordo delle micidiale catene di salsiccie di cinghiale!

La regata prosegue senza particolari scossoni, i buchi e i salti, più i secondi che i primi, sparigliano un po' il gruppo, ma non accade nulla di particolare, a parte qualche scambio a pallettoni verso la fine dell'ultima poppa.

All'ultima boa, a complicare la situazione, un arrivo con una nuovola di 470.
Per evitare di trovarceli sulle vele nello stocchetto finale ci esibiamo in un giro di boa di freno-a-mano e pala del timone fuori dall'acqua.
Incredibile a dirsi funziona e riusciamo a filare verso l'arrivo senza essere asflatati da qualche 470 planante, e bene così, mentre Baby Face e Bumbo aspettano tutti già da un po', consolandosi con tartine e bollicine fresche.

Per la terza prova dobbiamo aspettare 40'.
Il CdR accarezza l'idea di mandare tutti a casa, ma fortunatamente ci ripensa.

Il nero ha lasciato il posto ad un tiepido sole, seppure velato, il vento ovviamente ne risente: oscilla senza regola e cala ulteriormente, e complica la vita al CdR che però s'affida ad una direzione "media", facendo a quanto risulterà poi la scelta giusta.

Rincuorati dall'aria appena più mite, ci prepariamo alla partenza con la Contessa che mena la coperta con l'orologio dicendo cose tipo "i 5'.. mi devi dare i 5'.. solo i 5' maledettosuuntodimmerda!!".. scenetta che tende a ripetersi regolarmente, vista la nota incompatibilità tra la stessa ed l'interfaccia del suo tecnologicissimo orologio da regata.

Partiamo abbastanza bene, e ce ne andiamo subito a destra, più determinati di prima.

Viriamo solo sul primo scarso consistente, mentre escono molto bene da sinistra ClaudioT oggi coaudivauto a prua da Marco Romani.

Di lay-line stabili nemmeno a parlarne.. noi ci teniamo sotto quella destra, assieme al gruppetto di testa, fino a piombare nello scarsone che avevamo visto prendere nella prova precedente proprio da BabyFace, e proprio come BabyFace, anzichè stoccare, preferiamo resistere e tenerci lo scarso, con la prua che quasi punta verso il Tiberino (molto a sx della boa.. ahinoi), mentre io continuo a ripetere alla Contessa che questo non è lo mare e lei, perentoria, "zitto e vai dritto, maledetto lo lago maledetto".. la scelta paga nell'ultimo terzo della bolina: il dx finalmente arriva, è consistente, tanto che improvvisamente mi ritrovo con la boa davanti allo strallo, mentre i più prossimi inseguitori, avendo stoccato sullo scarso, si trovano un po' più alti di noi.

Giriamo per il disimpegno con un minimo minimo di respiro, alla boa dove comincia la poppa strambiamo subito, ci alziamo un pelo per evitare i copertoni, evitiamo un 470, e facciamo un paio di mezzi-Fosbury per evitare il solito Laser4000, da bordo del quale si guardano attorno con aria a dir poco spaesata, tenendoci rigorosamente sulla destra (guardando il campo dalla partenza).

La poppa passa senza particolari accadimenti, a parte io che sudo come un cavallo febbricitante e la Straccioli che me ne dice di irripetibili ogni volta che cerco di guardarmi intorno.

Alla boa ripartiamo di bolina, di nuovo a dx, quando gli inseguitori vanno sx facciamo solo uno stocco e torniamo convinti a dx.

Alla boa di bolina abbiamo eroso un po' di vantaggio ma siamo ancora lì, l'ultima poppa è una sofferenza: davanti cala pressione, da dietro arrivano le raffiche, il gruppo chiude, io cerco di tenermi pulito per non perdere troppa pressione, la Straccioli mi fa nero, in un paio di situazioni stramberei ma significherebbe perdere il trenino e l'interno, quindi rimaniamo lì, contronatura, cosa che mi produce una siccità delle fauci nemmeno avessi mangiato un Magnum al cemento!

La boa di poppa arriva come una liberazione, stranamente non ci sono nemmeno i soliti 470, ed il Laser4000 a fare da barriera jersey.. tagliamo l'arrivo che sono talmente disidradato che sto per infilare la testa ne lo lago per trovare un po' di ristoro.

Dal Comitato ci minacciamo pure di una quarta prova, ma è una boutade, così tiriamo dritti verso casa, con la Straccioli alla mazza, che ogni volta che si mette alla mazza attacca coi bei tempi quando andava a fare le fiamme col 470, e io che mi scolo tutta l'acqua potabile a bordo, passando poi a ciucciarne dalle scotte, mentre faccio il conto di alcuni bozzi che non mi ero reso conto di essermi fatto rotolando per il pozzetto.

Il rientro è da cartolina, anche se s'è fatta una certa, e di nuovo non è che faccia caldissimo.

A terra, i Cicci's e Vanda con la Putsi decisamente più serena che alla mattina (adesso con un espressione tipo La Deposizione del Mantegna), che si erano risparmiati la terza prova, corrono a complimentarsi con la Straccioli, sostenendo che è fondamentale avere una brava badante a prua, e nn possono avere più ragione, mentre Camillo, il pastore tedesco dell'AVB, viene a fare gli occhi languidi ai miei vecchi calzari, che ho improvvidamente poggiato a terra di fianco alla barca.. ma son talmente malconci che fan schifo pure a lui.

Rapida ed indolore pure la gestione della premiazione da parte dell'Ali6, con Fabio Nocera in qualità di neo-Presidente e Marco Maurizi nei panni di neo-Direttore Sportivo, che si scusano per l'attesa tra le due prove, e mandano tutti a casa dopo una bella giornata di lago, apprezzate accortezze tipiche di un circolo gestito da regatanti esperti.

Prossimo appuntamento lacustre domenica prossima: sociale AVB, poi a fine mese, sabato 29, classico giro de lo lago, ossia "Nastro Azzurro", e a seguire domenica tra le boe, per il consueto Bracciano Sailing Contest, che per lo snipe sarà un'altra sociale, entrambe powered dal Comitato Bracciano Sail.

Certo è che se questa Zonale voleva essere anche un test per l'Ali6, in vista del Campitaliano Snipe 2014, è andato tutto che meglio non poteva andare, pare proprio che pure 'sta volta la Nostra Zona abbia portato una candidatura all'altezza delle aspettative della Classe, ora toccherà all'Assemblea ratificare, e ai partecipanti accorrere numerosi, ovviamente.









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Monday, June 03, 2013

..151 x 7 = rEGATISTI!!

 E’ cominciato tutto con una telefonata di Marione Aquila, ex snipista, deus ex machina e armatore di Vani Tè:
- vieni a fare la 151?
- la che??
- la 151!
- grazie ma lo sai che io, con le regate tra le boe sui barconi..
- ma quale regata tra le boe? Si parte da Livorno.. poi Giraglia, Formiche di Grosseto e arrivo a Punta Ala..
- scusa??
- Ho detto: si parte..
- Ho capito da dove si parte.. dove si passa? hai detto..
- Giraglia..
- ..
- Pronto?! Tutto bene?
- Ehh.. quand'è la partenza?
- E’ rilevante?
- no.

Nota per i non: le regate di altura si dividono in due: le regate d'altura, e le regate d'altura nelle quali si gira attorno alla Giraglia.. e poi c'è la Middle Sea Race, ma quella è un'altra storia..abbastanza chiaro?

In realtà a questa prima telefonata ne è pure seguita un'altra, a 48h dallo start:
- tutto confermato.. ma hanno tirato via la Giraglia dal percorso
- ...
- Pronto!? tutto bene??
- no (seguono commenti non trascrivibili).. ma senza Giraglia che rimane??
- ma non ci pensi all’alberello mio??
- ho capito, ma la Giraglia!!
- ho capito ma stiamo parlando di almeno 50 miglia di bolina spaccata contro 20-25kt abbondanti di Libeccio e mare massiccio.. poi, dopo ‘sta passeggiata de salute, atterraggio alla Giraglia poco dopo la mezzanotte, dove i 20-25kt diventano almeno 35kt ed il mare da massiccio passa a terrificante, che lì passi da 4000 a 20metri di fondale in meno di un miglio..
- ho capito, ma la Giraglia!!
- ho capito, un altro drogato di Corsica..
- ..ci vediamo a Livorno.. ma la Giraglia..
- pensa ad arrivare puntuale!
-k.. 8(

Si parte giovedì notte, tardi.. passiamo a raccattare il Cekka (proprio quel Cekka) che è notte fonda, Civitavecchia è deserta, tira vento e verso nord l’orizzonte è illuminato da una sequenza ininterrotta di lampi.

Facciamo tappa a mezza via e arriviamo a Livorno la mattina dopo, sul presto, sotto un cielo plumbeo spazzato da più di 20kt (20kt..in fondo al Porto Mediceo.. che è in fondo al porto industriale di Livorno..).

I pontili galleggianti ballano per la risacca.. mi torna a mente una crociera di Pasqua di mille anni fa, proprio partendo dal porto mediceo di Livorno.. ad oggi non ho più visto un mare tanto terrificante come quella volta.. e i pontili ballano come allora: sudorino freddo...

La regata è affollata, circa 120 barche, molti nomi noti, molte barche con molti professionisti a bordo, molte bestie da regata, molto (ovviamente) stocazzismo da banchina: a parte il maxi Sagamore, la taglia 50-60’ presenta diversi bestioni irsuti: Cookson 50’, Farr53’, Vismara47’, X di tutte le taglie..



..insomma non proprio una veleggiata di fagottari.

La logistica non è facile: gli organizzatori fanno i salti mortali per far stare tutti in porto..




..ma a terra è un casino: lo scazzo tra Circolo Organizzatore e locale Capitaneria rende indisponibile qualsiasi parcheggio, se non qualche posto che viene assegnato con un apposita giostra medioevale.

Chi nn trova posto lì può lasciare la macchina comodamente dall’altra parte del porto, ossia scalando a dimensione Lago: sarebbe come dire barche all’AVB ed automobili dei partecipanti all’Aeronautica di Vigna di Valle.. però ci sono le navette che ti riportano.. che culo!

Quando arriviamo la barca è già pronta, non di meno le cosette da fare non mancano: spi, sartie..


..verificare la compressione dell’albero (il funzionamento del mast-jack suscita lo stupore della Fu delegato Zonale, abituata a tensiometri a molla formato giocattolo..), chiudi, lega, sbarca, imbarca, segna le cose da fare e soprattutto quelle da NON fare.. tipo mandare uno spi bagnato dritto nella cabina di prua (che è quella armatoriale)..



..arriva pure Mauro..


..che si spartirà la prua col Cekka..




..già che siamo lì, e che lui è appena arrivato, lo mandiamo pure sull’albero..

 ..in realtà non serve andare sull'albero, ma in porto quelli cattivi stanno mandando tutti qualcuno sull'albero, e non è che si possa rimanere a guardare, così mettiamo le mutandine (l’imbragatura) del Cekka a Mauro e lo spediamo in testa.. solo che Mauro (che ha esattamente la densità del Cekka), arrivato alla prima crocetta smette di tirarsi su e ci tocca ad issarlo in testa come un gigantesco prosciutto!

Finite le quisquiglie c’è da pensare all’essenziale, che significa: fare la cambusa e comprare coppiglie di riserva per le sartie.. sai com'è..

Livorno è illuminata da una luce fiammante di ponente, fuori il mare ruggisce, io passeggio tra i ricordi dei 3 mesi passati lì due-tre mila anni or sono.. tanto che in un posto dove c'era un cantiere navale, dove costruivano piccole gasiere (almeno allora),..



..hanno rasato tutto, buttato tutti in mezzo a una strada, e realizzato un complesso edilizio non solo di dubbio gusto, ma pure invenduto e già mezzo decrepito.. 'sti cani immondi.

Al supermarket ci guadagnamo l’odio delle massaie locali: per raggiungere il quorum di panini necessari (a bordo siamo in sette) svaligiamo il banco del pane, e poi quasi rasiamo pure quello degli affettati.
Immagino che il colpo di grazia glielo abbiano dato quelli degli altri equipaggi in coda dopo di noi.

Mentre siamo alla cassa ci giunge l’eco lontano di trombe di festa e caroselli: allo skipper-meeting hanno appena annunciato che la partenza, prevista per le 16. è posticipata all’indomani alle 8.00, sempre sulla variante “corta” Livorno-Elba, che esclude la Giraglia..



 la notizia è stata accolta con un certo gesso dalla platea degli skipper, però Mario due tre caroselli per il porto non se li è riusciti a tenere, comprensibilmente, tant'è che lo troviamo a festeggiare abbracciato all'albero di carbonio di Vani tè, la incolumità del quale è decisamente meno minacciata, sollevato anche per il fatto che dopo una settimana a gocce di valeriana nn sapeva più come assumerne.. se non come collirio oftalmico!

A ritornare in barca ce ne mettiamo un po': per trovare delle coppiglie bisogna girare 2 diversi attrezzisti, ed il secondo ci manda da un terzo (una comune ferramenta).
Nel mentre Marione ha già prenotato da dormire in un hotel locale, tra le proteste dei presenti, che ovviamente apprezzano tantissimo il pensiero ma che erano già risoluti a litigarsi gli spi di bordo quale giaciglio, solo che lui vuole festeggiare la ritrovata speranza di vita del suo albero, convinto come è d'aver scampato un grosso pericolo.

Il pomeriggio si passa a chiudere gli ultimi dettagli.. che ovviamente sarebbero rimasti aperti se fosse stata confermata la partenza alle sedici!

A cena si fila sotto le volte a crociera del circolo, ricavate in alcuni locali demaniali proprio in punta alla banchina, già facenti parte delle ostruzioni difensive di origine medicea.. dicono (ma lo dicono di quasi tutti i porti tirrenici con un po’ di storia) che il disegno dell’impianto sia michelagnolesco.. sia come sia il buffet è strabordante, gli eguipaggi fanno più di 1k persone, e ce ne è ad avanzare, e da lì, a panza piena, l’imminente futuro, per quanto bagnato, sembra un po’ più roseo.

C'è pure il momento "carramba": becco un compare di merende che non vedevo da sette anni, col quale a suo tempo avevamo fatto diverse scempiaggini-a-vela, ed è tutto un: ti ricordi? che fine ha fatto?
Mentre il Chianti corre generoso gentilmente offerto dallo sponsor sulle terrazze del Circolo, fa pure un tramonto pazzesco, e il libeccio molla giusto un poco.. poco poco..

La mattina dopo scattiamo su alle 6., la microsala della colazione dell’hotel è piena nonostante l’ora.. e nonostante ancora non sia del tutto chiaro la luce che c'è basta a vedere gli alberi sbattuti dal vento: ce ne è decisamente di più che la sera prima, ottimo!

Arriviamo in barca tardi, a causa di una “scorciatoia” che non si è rivelata tale.

Al momento di uscire mezze banchine sono già vuote, fuori pompa forte, il cielo e basso e veloce, coperto.. ma il vento squarcia spesso le nuvole, dando al tutto una tinta vagamente da nord Europa.

Il percorso iniziale, oltre alla rimossa Giraglia (dal percorso, l’isola è ancora lì.. spero!), vede rimossa anche la boa di disimpegno a Marina di Pisa, che è a nord di Livorno e che, dato il libeccione, comporterebbe o una partenza in poppa (verso Marina di Pisa) o una boa di bolina molto fuori e le 120 venti barche partenti che, girata la boa, poggiano con quel gran mare e si lanciano verso nord, sotto spi, contro quelle che ancora non hanno girato la boa, ovviamente.. un tritacarne!

Fortunatamente tra gli organizzatori ci sono due partecipanti, e il CdR è fatto di gente pratica di mare, compresi i tre DS dei tre circoli organizzatori (YC Livorno, YC P.ta Ala e Marina di Pisa), così c’è ovviamente un disimpegno, anche per evitare di dover grattare via gli idioti che senza disimpegno sicuramente punterebbero dritti a tagliare dentro le secche della Meloria, ma dopo il disimpegno poi si poggia e si va in rotta per l’Elba.

noi siamo quelli dentro il cerchietto rosso, gli unici bordati di bianco in tutte le slide, e quello sopra è il tracking della bolina di disimpegno dopo la partenza (la parrucca di tracce), mentre la linea rossa è l’ortodromica del percorso..


Partiamo con tutta randa e fiocco 3, lato barca/centro linea, con Marione che voleva tirarsi via dai cabbasisi un grosso Vismara dal nome da farmaco (K9) e dagli spigoli tipo “angolo delle occasioni” di IKEA, e voleva farlo a sportellate, ovviamente, ma viene redarguito da Giorgio, che si fa carico della tattica, e nn vuole rogne da bar messicano, visto che stiamo partendo per una roba di più di cento miglia.. quindi preferisce portarci tranquilli sul lato dx del campo, ben in spalla al disimpegno.. e al gommone del fotografo (dice Mario), per poterci poi mettere verso l’Elba su una bolina un po’ più larga del necessario.

La scelta funziona: facciamo ovviamente più acqua, ma andando un filo più poggiati scavalchiamo meglio le palazzine blu-cobalto che arrivano da sud-ovest, e sbandiamo molto meno, di modo da minimizzare lo scarroccio!

Vani Tè intanto va come un missile: trattasi di 11 splendide tonnellate di Grand Soleil43T (la “T” sospetto stia per “turbo”), invelato principalmente North (3DL Off-Shore).

La barca l'ha disegnata Botin, e probabilmente è uno dei suoi progetti meglio riusciti nei crociera-regata: quando si appoggia di fianco decolla, raramente diventa critica sulla mazza, anzi rimane facile anche quando la situazione si fà perniciosa.

Le antenne ovviamente sono full-carbon, le panchette del pozzetto sono in tek, gli interni sono da Grand-Soleil: due cessi (di cui in particolare uno enorme) e tre matrimoniali, più dinette, etc.. insomma l’anima corsara e il comfort, tanto che in dinette abbiamo una tv a LED ed un cassetto pieno di posate.. mentre nel gavone di prua c'è ancora il salpa-ancore.. e stiamo per andare a fare a manate pure co' questi..



..tanto per dare un'idea.

L'equipaggio invece è di fresco allestimento: tutti tutti assieme non abbiamo mai regatato, ma di 7 che siamo 4 hanno avuto a che fare almeno per qualche stagione con lo snipe, mentre altri 2 ci hanno almeno messo il naso, e non è escluso che tornino a mettercelo presto!

Superfluo dire che la prima parte della regata è una corsa di ciucci verso l’Elba, ciucci per altro strafatti di anfetamine e lanciati giù per una pista andina.. tanto per dare un’idea del livello di comfort risalendo il marone da libeccio..

(quelli con la "coroncina" sono i primi "relativi" di Classe)

Si sta in falchetta, subito zuppi, Mauro si cambia dopo nemmeno due ore di falchetta, entro la terza ora non ha più cerate o spray-top asciutti con se.. e lui aveva almeno due cambi.
Andrea invece si bea della sua (ennesima) cerata nuova.. anche se trova limitante avere solo tre diversi livelli di imbottitura sotto il sedere.. e la tasca stagna trasparente per l'iPad non ha un accesso comodissimo..


..nel mentre io verifico che la mia, di cerata, coeva del Presidente della Repubblica e che da anni usavo solo in scooter nei monsonici inverni capitolini, la quale ormai ha sviluppato tutto un suo tipo di "impermeabilità": non è che l'acqua non entri, entra facilmente, infatti è ottima per asciugare la coperta, e una volta dentro la cerata torna impermeabile e l'acqua non esce più.. sommandosi ovviamente alla condensa, che quando l'ho comprata, di traspirante, non se ne sapeva nulla!

Durante questo primo tratto di regata non c’è verso di stare sottocoperta: se ci provi ti vomiti pure il cenone di capodanno dell’anno scorso.

Marione si fà il primo giro di timone, fumando come la ciminiera di Torre Valdanica, con Giorgio che gli chiede di poggiare&camminare, evitando di ingarellarsi con le barche limitrofe.. anche questa scelta paga: Vani Tè se ne va via sgommando seminando anche barche più grosse, mentre qualcuno comincia a prendere la prima mano.. dopo quasi due ore è anche il nostro turno, e funziona: la velocità di punta non cala, e si accellera meglio dopo le onde.. con la concorrenza limitrofa sempre più in sofferenza.

L'Elba è ancora ben distante, e ancora nessuno s’azzarda a rimettere il naso al piano di sotto, mentre la FDZ si prende cura dell’alimentazione della fauna ittica locale, condividendo con la stessa la recente colazione.. e incredibilmente subito dopo sta benissimo!

La galloppata procede senza particolari scosse, a parte il passaggio di qualche onda con “frangetta” di schiuma, e di diverse altre molto, molto.. ma molto molto grosse..

Ogni tanto arrivano delle secchiate micidiali, in fondo si viaggia sopra gli otto/nove nodi, spesso all’ombra delle vele, e data anche l’ora presta, non fa certo caldo.. e siano a giugno..

Al timone e alla randa hanno un bel da fare per tenere a bada i cavalloni, mentre tutti gli altri si godono il panorama dalla falchetta, smoccolando per il freddo/umido.
Lo spettacolo è notevole, ormai 120 barche tutte assieme non si vedono più facilmente, derive o barconi che siano, e mare e cielo sembrano usciti da qualche vecchia storia di regate d’altura.

Le prime 20 miglia circa sono quindi di attesa. Stante il monobordo la flotta non si sgrana, a parte quelli veramente grossi che hanno già cominciato ad allungarsi significativamente..


Ci vuole infatti qualche ora prima che accada qualcosa, avvisaglia di quel che ci attende: eccetto i primi, tutti gli altri si beccano uno scarso, significativo, che non dura molto, e non è che butti del tutto fuori rotta, ma che è per l’appunto un avvertimento, piuttosto esplicito, in merito alla tenuta del libeccione che ci sta prendendo a calci.. mentre i primi già cominciano a girare attorno all’Elba infatti, finisce tutto: tutto!


La cosa richiede pochi istanti: quelli avanti, che ci facevano da segnavento, improvvisamente diventano “dritti”, quelli dietro pure, noi nel mezzo, al traverso della Capraia.. (quella vera.. per qualche minuto abbiamo chiamato così la Gorgona.. ma solo per qualche minuto!) figuriamoci!

Fortunatamente la reazione è tempestiva, via mano, giù tre su medio leggero!!
Perchè all’inizio ancora si bolineggia, anche se con la scaduta ed il vento rapidamente precipitato a 5kt più che altro ci si accascia sulle onde!

Sono minuti lunghissimi, a culo stretto.. molto, stretto.. davanti sembra che un mega retino abbia stoppato tutti.. e visto che parliamo di bestioni in carbonio con alberi alti come un paio di palazzi la notizia non è ottima per noi più pesanti e brevi-linei.. dietro la situazione non è migliore, in mezzo, senza sapere come e perchè, per rimanere in rotta (o quasi) ci ritroviamo a dare spi, poi a cambiare spi, che contro onda non si va e, a parte una strambata che non ci stava, infatti ristrambiamo subito dopo, operazione resa complicatissima dalla poca pressione e dall’onda ingestibile mure a dx, ci ritroviamo tutto sommato in movimento.. e non è poco!

Di vero “elastico” non si può parlare, la flotta non si è ricompattata, ma a vedere il tracking, e a vederla dal campo, ci si è praticamente fermati tutti, simultaneamente.. la cosa abbastanza incredibile è che mentre i primi hanno smesso di correre via, il primo gruppo di inseguitori ha ricominciato a rotolare per primo, seppur con molta calma e tanta tanta fatica, verso l'ingorgo di carbonio vanesio e teste coronate a vela incagliate sul pizzo roccioso dell'Elba, il secondo gruppo invece è rimasto fermo come i primi.

Scendendo verso l’Elba, incapucciata da bei nuovoloni di scambio-termico, ci aspettiamo di venire “agganciati” dalla termica locale.. più che altro stiamo facendo riti apotropaici a ciò finalizzati.. e l’aggancio non rimane disatteso: con lo spi teniamo la prua dritta su P.ta Polveraia, che io chiamava Polveriera, finchè la FDZ non m’ha redarguito!

Giorgio, lasciando la ruota a Marione, è perentorio: NON SGANCIARE, MARIO!
ovviamente il concetto è “non ti allontanare da questa striscia di pressione”.. un po' come su Lo Lago: cerchi lo scivoletto che ti porta via per mezza poppa.. e se lo trovi, fai di tutto per rimanerci.. solo che qui parliamo di una scala tipo x100 e Giorgio è così perentorio che la rimanente parte dell’equipaggio non ha potuto che equivocare, imputando al povero Mario comportamenti socialmente riprovevoli.. soprattutto per un timoniere di una barca a vela in poppa con pochissima aria!



Il momento, capiremo poi, è stato uno di quelli nodali.

Prima di andare alla mazza Marione ha dato la ferale notizia: “siamo DIF” che sta per “Dopo i Fochi”.. il che non è bello da sentire dopo diverse ora di bolina maschia e ora la fatica di una poppa con poca aria su un cadavere di mare da libeccio.. ma la pressione, né Marione, sganciano.. e qualcosa di inatteso non per questo non accade..

..infatti mentre i primi continuano a specchiarsi nelle acque immobili dell'Elba, proprio dentro il cono d'ombra, dove evidentemente non s’è creata la termica (anche se è il versante sud) noi continuiamo a chiudere..

.. incontrando via via più pressione..






il premio “astuto del giorno” lo vince la barchina (ignoro chi sia) che nella prima delle foto qui sopra è sovrapposta a noi (è quella color ruggine): arrivano da fuori, sono un 50’ non troppo tirato, con un grosso spi-rosso, scendono più stretti, quindi più veloci, ed ovviamente ci vengono a coprire da sopra, noi diamo un’orzatina, come per voler resistere, e poi ripoggiamo per guadagnare separazione ed andarcene dritti per dove volevamo andare.. nel mentre Marione impedisce che Andrea fabbrichi una molotov artigianale e gliela tiri sullo spi.. o almeno impedisce che gliela tiri sullo spi.. loro invece proseguono orzati, verso la costa rocciosa dell’Elba, malcelatamente soddisfatti per il gesto da veri “cattivoni”.. dicevo: proseguono “verso” la costa a picco dell’Elba, una costa per altro praticamente intatta, eccetto due paeselli che sono 4 case accrocchiate tra frane e siepi verdissime, bella da stare male..

Mentre stiamo lì a guardarli procedere sfiliamo di fianco ad una bellissima testuggine, enorme, formato minicar o poco meno, un posto veramente amato dagli dei quel pezzettino d’Elba..

..notare adesso, nella foto sotto, dove la barchina color ruggine, andata “sotto”, si trova..


..ce la vediamo in diretta: da poppa piena che eravamo quando ci sono sfilati dietro, si ritrovano improvvisamente a strallare lo spi.. siamo a forse 300m di distanza laterale, poi anche strallare non serve più, e ammainano.. e non ce ne è talmente che rimangono per un po’ con la sola randa.. ebbene sì: se fai lo stronzo e poi ti pianti, qualcun altro gode, eccheddiavolo!

Non distratti dall'intenso evento goditivo proseguiamo nella scelta di rimanere il più a lungo possibile “fuori” del cono proiettato sottovento dall’Elba Occidentale.. anche se Pianosa, dietro la quale spuntano perfettamente visibili nella luce che va inclinandosi le cime della Corsica.. dicevo Pianosa comincia ad avvicinarsi..


noi cominciamo ad orzare mentre sotto all’Elba, ma proprio sotto sotto, se la giocano a virate a 30cm dai sassi, ma pare senza particolari risultati.. dietro ancora sparigliati, nella pressione che va e che viene, mentre non mancano nuovi arrivi che vanno a parcheggiare dalle parti del furbacchione che poc’anzi ci era venuto a salire sulle vele..

La prossima boa sono le formiche di Grosseto, la corsa si presenta come un altro monobordo, seppur con diverse trappole nascoste in giro, tra le pieghe delle prime ombre della sera.

Vani Tè macina miglia, la temperatura cala, il sole va giù tra vampe cupe dietro Pomonte, io rimango quasi un’ora in attesa del cambio alla randa per andarmi a vestire pesante, che Marione, che mi deve dare il cambio, ha da controllare il meteo, la navigazione, la posta elettronica, FaceBook, l’estratto conto della carta di credito, l’oroscopo di tutta la famiglia, la pressione delle gomme della macchina lasciata a Livorno, le previsioni d’apertura dei mercati asiatici, l’overnight di quelli europei, rinfrescarsi il trucco e fumarsi una sigaretta.. e si doveva, in effetti, vestire pure lui!

Quando finalmente gli posso mollare la randa sono così anchilosato che faccio fatica anche solo a passare tra le due ruote del timone, a stento riesco a raggiungere lo spigolo sottovento di poppa, con la vescica che ormai mi impediva la deglutizione.

In realtà Mario, tornato in coperta, ha portato pure la “notiziona” ovvero, piazzatosi al centro del pozzetto con postura napoleonica (compresa la mano infilata dentro la giacca) ed un inconsueta feluca calcata sulla capoccia:
-Ragazzi secondo il tracker siamo secondi di Classe e Overall.. questo è il momento: bruciamogli i cavalli, rubiamogli i villaggi e scappiamo in sella alle loro mogli!!

Superfluo dire l’attimo di perplessità che ha attraversato i presenti.. e non solo per la feluca o per il vago accento francofono che accompagnava il tutto.. fortunatamente Marione è tornato rapidamente a dettagliare quel che voleva dire, ossia: culi in falchetta, e giochiamocela!

e per giocarcela ce la siamo giocata, eccome!!

Tornato in grado di deambulare siamo andati proprio con Marione sottocoperta, a caricare tutto il caricabile sopravvento.. a dire il vero ci aveva pure sfiorato l'idea di portare i genoa in falchetta.. ma la certezza che ci avrebbero presi per il culo fino a farci venire un'otite ci ha fatto desistere.. e poi non c'era tutta 'sta aria.

Verso le formiche scopriamo che Lamma, di solito fonte attendibile, in quel tratto di mare è così preciso nelle previsioni che ci si può rimettere tranquillamente l’orologio.. tipo: è entrato maestrale, 7 nodi.. allora sono le cinque!

Di conseguenza scopriamo anche che tutti i capoccioni della vela professionistica evidentemente usano altro.. e continuassero pure!!

Così mentre noi passiamo a sud del canale di Piombino in piena pressione, nello stesso momento, poche miglia più ad est, di pressione ce ne è molta meno, quindi chi si era tirato su fà gran fatica a scendere, come testimoniano anche le luci di via appena accese dei bestioni davanti.


Alle dieci di sera, col faro di Formica Grande che cominica a dare segni di se, ed il cielo ad occidente non ancora del tutto spento, ci appare a sx la nave da crociera del Club Med, il veliero a motore, illuminato come il palcoscenico di Sanremo, granpavese compreso, che vedendo il gruppetto di barche in arrivo accellera e ci sfila da prua, regalandoci un paio di onde-paracarro.. carino.

Dopo Le Formiche Lamma ci prende ancora ed arrivano puntuali altri 16 nodarelli, quasi da levante, che ci fanno salire a cannone, e alle spese di due barche qualche piede più grandi che infiliamo in reale..


L'equipaggio si gasa, tutti su, con la FDZ che fà da badante ad un Cekka materializzatosi in pozzetto con velleità da tailer e gran disquisitore di questioni epistemologiche tipo: più punto di scotta o meno barber? Perchè si sà che i prodieri, come i Gremlins, se li fai bagnare dopo la mezzanotte, soccazzi!

Nel mentre in cielo, complice una luna morta piccola o non ancora sorta, appare una stellata imperiale con tanto d’arco di Via Lattea, uno spettacolo.. peccato solo per le bombe di aria fredda che arrivano da terra.. peccato climaticamente, agonisticamente sono benvenute: a parità d'intensità più è fredda più spinge, e infatti continuiamo a correre come ossessi.. ossessi un puntino surgelati!

Il buio è ormai fatto fitto, il freddo pure, si scivola in silenzio lungo la costa illuminata..la lettura più recente del tracker ci dà di un nodo e mezzo più veloci di quelli davanti, Lamma aveva previsto anche questo.. meglio: aveva previsto un calo di pressione e infatti cala pressione risalendo verso P.ta Ala.. e non ci facciamo infinocchiare: come accenna a calare aria il medio lascia il posto al leggero con una rapidità d'esecuzione che nemmeno una sottosegretaria a sfilarsi le mutande.. con Marione che sottolinea che se quel genova fosse stato nuovo NON sarebbe salito da sottovento a quello da calare.. e altre due barche, nel mentre, sono infilzate talmente forte che una delle due, evidentemente piantata, ci illumina le vele probabilmente per capire in che andatura fossimo.. scoprendo che eravamo ovviamente nell'unica andatura possibile, ossia quella: da bravo reggime l'occhiali chemmese bagneno, che ciòdanna'aripijià uno quàddavanti!".. infatti la prima in overall (che purtroppo corre nella nostra stessa Classe) ci risulta a ca. 0,2 miglia.. davanti.. mai un siluro quando ti serve!


Nonostante l’ora tarda e la stanchezza, superfluo dire che s’è tirato fino all’ultimo sui pedali..

La sagoma dello Scoglio dello Sparviero, decorazione dell'ingresso sud del golfo su cui s'affaccia Punta Ala, appare improvvisa, come un ritaglio buio contro la costa illuminata di Follonica e Scarlino, pochi metri a terra ci sono luci di barche con alberi troppo dritti per far ben pensare, quindi giriamo di nuovo larghi, un altra virata per la lay, un’altra ancora, potremmo stoccare dentro, ma nn si vede una mazza, e non c'è certezza di un giro vantaggioso bensì del rischio di cannare qualcosa al buio, magari una virata, magari in una mollana.. quindi non stocchiamo.. e tagliamo, tra un fanale dell’imboccatura del porto e una lucina lampeggiante, con quelli del Comitato che ci illuminano la randa per l’identificazione: è finita!




A terra ci sfiliamo giusto le mutande di gomma e andiamo al buffet organizzato per confortare gli arrivati..



..panini e paste calde, birra e caffè, coperti di sale (noi), roba rozza.. roba bella!

La provvisoria aggiornata sui dati del tracker ad un certo punto ci dà addirittura primi, ma la notizia è da prendere con molte pinze, visto che l’attrezzo ha già dato prova di affidabilità non assoluta.. anzi..




Si dorme dove capita dentro la pancia della barca, a mattina Marione, che anche se nega in realtà non ha chiuso occhio facendo il refresh del sito del tracker ogni 13 secondi, riporta la ferale notizia: sulla provvisoria (ex CdR) delle 8.35 siamo secondi, dopo 21 ore di regata siamo secondi a 3 minuti(*) dal primo.. tutti contentoni, ovviamente, ma con un filo d’amarezza per il risultato sfumato di un nulla.. perchè "non c'è secondo, Maestà".. ma se ci avessero detto "secondi" prima della partenza di una simile regata, con quelle barche sulla linea, avremmo firmato, tutti!

Il giorno dopo passa tra navette per andare a riprendere macchine lasciate a Livorno e traferimenti di macchine per rendere possibile il trasferimento della barca.. con Mario che smania per la mia incomprensibile ossessione nel non voler essere fotografato dagli autovelox che decorano fitti l'Aurelia.

Passa così per alcuni, altri rimangono in barca a prendere il sole, pare l'acqua del mare fosse ancora troppo fredda per un tuffo, mentre il Cekka viene beccato a farsi fare un massaggio nell'apposito stand dello sponsor..


tipo balena spiaggiata in brodo di giuggiole.. comunque il massaggio fa effetto: torna a camminare dritto.. merito anche della merenda..



A sera mega-parti presso lo yacht-club P.ta Ala.




L’affaccio è da coccolone.. sospetto che se battessi tutta la costa tirrenica, difficilmente troverei qualcosa di paragonabile, forse il faro di Talamone!

Nella baraonda agganciamo pure Filippo, che correva su un'altra barca, che venuto a sapere dei programmi..



Gli spazi sono notevoli, i buffett (diversi) mare&monti allestiti nel prato "bordo-mare" sono soverchianti, il banco dell’alcol pure, a contorno musica live (due gruppi), vecchiardi in ghingeri e signore siliconate talmente omologate da sembrare evase da una clinica estetica nord coreana.

Presumendo che la crisi abbia colpito un po’ anche lì, mi chiedo cosa dovesse essere ‘sto di tipo di eventi fino a qualche anno fà.. e mi spiego, finalmente, perchè mai tanta gente si faccia in quattro per partecipare a regate tecnicamente della minchia come il Trofeo Pirelli a Santa Margherita!

Rimasti in 4 degli originari sette, ci accampiamo determinati ad assaggiare tutto, ed in questo devo dire che siamo buoni.

Surprise Surprise alla premiazione: conduce i giochi Pippone Baudo, proprio quello lì, tirato fuori per l’occasione dal freezer, colpetto di micro-onde e via, coadiuvato, per l’occasione, da una spigliatissima Cristina (ribattezzata così dal Pippone nazionalpopolare) Monina, la quale, fattasi carico del gravoso compito di rendere il Pippone meno insopportabile, tenta di alleggerire le pippate peggiori raccontando annedoti sugli aramtori amici suoi e sulle barche su cui ha regatato.. per altro interessanti come il foglietto delle istruzioni del regalino nell'uovo di Pasqua! Purtroppo il risultato, causa conseguente allungamento dei tempi, è parziale, ma le va riconosciuto il tentativo, sicuramente senza il Pippone sarebbe stato meglio per tutti, sia per lei che per la platea.



Ad aiutare il mix tra il Pippone e la neo-Cristina arriva il banco dei super-alcolici, che come sempre aiuta non poco a lenire la botta di trash, la quale giunge al suo culmine quando Pippone prima si ammucchia su una cassa-amplificatore, incautamente lasciatagli alle spalle sul palco, e poi definisce i presenti dei “regatisti”.. aggettivo che fa immediatamente presa nella corteccia cerebrale mia e del Cekka, opportunamente pre-trattata a grappini e stanchezza.

In barca, un po’ trascinando i piedi, riportiamo coppetta e piattino, con Marione che non nasconde la comprensibile amarezza per il “liscio” fatto al primo posto, che è pure un "challenge"..


(*) la foto è imprecisa, in quel momento sapevamo di essere arrivati a 3' dal primo.. due giorni dopo l'UVAI ha ricalcolato il certificato di stazza di Vani Tè.. ed è venuto fuori che siamo arrivati a 44" dal primo.. la classifica ovviamente nn cambia.. e la faccia di Mario nemmeno!

..noi si cerca di consolarlo dicendogli che certi dolori si curano solo con un portentoso unguento, disponibile in ottobre.. a Malta!!
Ma la sola idea sembra farlo stare pure peggio!

Alla mattina l’idea è di alzarsi presto per trasferire la barca.. infatti usciamo che sono le dieci passate.

La giornata sa finalmente di primavera, tiriamo su spi dopo lo Sparviero, rotta per l’Argentario, c’è un mare splendido, si va giù lisci, all’altezza di Castiglion della Pescaia strambiamo e mettiamo la prua sull’Argentario, poi sale pressione e si corre dandoci il giro al timone.. che quasi si ricostituiscono vecchi equipaggi snipe..



..incrociamo un paio di pesci luna, probabilmente uno squaletto, un sottomarino color ruggine (a dir della FDZ) in navigazione emersa: è l'USS Formica Grande della classe di sottomarini hunter-killer "Formiche di Grosseto".. già che ci siamo, per ragioni di rotta, il Code 0 prende il posto dello spi..



..si continua a correre, dopo Talamone cala aria e noi lo aiutiamo col motore, fino quasi all’Argentarola, quando rolliamo il Code 0 e proseguiamo solo d’elica e randa.

Pur attaccati all’Argentario si vede benissimo il cadavere della Concordia al Giglio, non è un bel vedere.. finalmente il sole scalda bene.

Il giro dell'Argentario è sempre una meraviglia, verrebbe voglia di fermarsi ad ogni possibile caletta per aspettare sera.

Invece tiriamo dritti, incontriamo altre coppie di pesci luna, alcuni amici di Marione che vengono incontro a festeggiare, e sotto ai forti spagnoli, giusto per chiudere in gloria, tiriamo su un S4 (da tempesta) giusto per vedere che roba sia..



..ed è una roba anni'70 della UK, blu-rosso-bianco triradiale, in cartongesso ignifugo (almeno REI30).. però sta su, addirittura portato dal Cekka, fin davanti all'imboccatura di Cala Galera!

Insomma è stata una di quelle robe che ti riappacificano col mondo delle regate, anche con quello delle regate sui barconi, e non certo per il risultato, comunque inatteso e graditissimo, è che ci siamo proprio divertiti come bestie, che poi è l'unica ragione valida per affrontare certe ammazzate!

Un sincero ringraziamento a Marione, al solito armatore con la "A", come ormai non ce ne è più.

E' stato un bellissimo aperitivo.. perchè questo, come Marione sa bene, era l'aperitivo.. per la portata principale servirà ancora qualche mese.. perchè la portata principale, superfluo dirlo, è Malta.







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