Tuesday, September 30, 2008

..aSTERIX e oBELIX aLLA cONQUISTA dELLE cANARIE!!

Nei miei ricordi di infanzia restano indelebili le letture di Asterix dove il vero personaggio era però un tale Obelix, treccioluto barbaro dalla mole accentuata.

Per mera analogia in questi giorni all’affermazione “ …. Ecco scendere in acqua il grosso della flotta trentina “ …mi e venuto uno spontaneo …”grosso a chi ? “…. E al momento del richiamo per la premiazione un altrettanto spontaneo …”scusate ma ho un cinghiale sul fuoco “.

Un giorno chiaccherando con un ex commodoro mi sentii dire …. “ Il peso sullo snipe non conta nulla …basta saper regolare bene la barca”. Frase che mi convinse poco ma che mi stampai nel cervello.

Qualche anno dopo eccomi a prua di Nadir, oltre 180 kg di morbidezza su di un esile strato di vetroresina. Iniziato tutto per gioco, ma con un unico obiettivo, provare la qualificazione per gli europei 2008 località Canarie, apparente sito ventoso ma soprattutto godereccio. E qui comincia l’odissea; Monfalcone, Pescara, Bolsena, Sanremo, tante, troppe prove sdraiato sottovento sempre in difesa, pronti a sfruttare qualche raro refolo per stendersi alle cinghie.

Nonostante tutto si arriva ad Arco ottavi in classifica generale, pochissimi i punti di vantaggio sull’amico Rodati, anche lui in lizza per la qualificazione.

Mentre armiamo ecco le prime stokkate dei passanti … ecco gli scoiattolini, sarà una passeggiata con i loro 190 kg, tutto facile con quel peso…. E così via.


Giuro, e per questo non me ne vogliano gli amici, che un mille “vaffa” mi sono passati per la mente. Ma non importa; io e Nadir siamo pronti, vaccinati, svaccati come sempre e comunque con la convinzione di potercela giocare fino in fondo, vento o non vento, onda o non onda, come sarà, sarà.

Meraviglioso Garda. Alle 13,00 circa, puntuale come sempre, entra lei, l’Ora. Bella e stesa. Si comincia. Il campo è quello di Riva poiché il centro sx del lago è inflazionato da ben 75 melges che fanno a portellate ed è quindi saggio stare alla larga. Che spettacolo !

Poco da inventarsi, bisogna partire bene, possibilmente in zona barca giuria e poi giù in picchiata mure a sx verso le rocce, due - tre bordi corti e poi, presa la lay leggermente scarsa, su dritti fino in boa. Insomma partire bene e poi soffrire, barca piatta sull’onda decisa e se possibile non rimanere troppo sui rifiuti. Il vento rimarrà per entrambi i giorni tra i 7 e i 10 m/s bello steso ed abbastanza regolare.

Percorso olimpico con laschi certamente non messi benissimo. Bellissime planate sulle onde più formate. Cinque le prove disputate.

Un grazie al circolo organizzatore.


Un unico, vero, vincitore ITA 30269 condotto da Enrico e Sergio. Hanno dominato da veri campioni italiani. Classe da vendere, a pacchi !
Bravissimo ITA 30698 con Enrico ed un giovane prodiere di cui non ricordo il nome (e mi scuso). Parte in sordina ma si sveglia il secondo giorno con due zampate da vecchio leone.
Grande ITA 15790 con Peter ed il fido Jacopo che, non mollando mai, si prenderanno il terzo assoluto. A pari punti, ma quarti in classifica, ITA 29779 condotta da Nadir ed il sottoscritto.

La cosa più bella sono stati i sinceri complimenti che abbiamo ricevuto da molti, davvero.

Al quinto posto ITA 30009 con Paolino e Antonio che dopo un’ottima prima prova cadono in una sorta di invisibile palude viscosa per non uscirne più fino al giorno dopo.
Sesto il mitico ITA 29685 condotto da G.P. e da Eugenia.
Certo da lui ci si aspetterebbe sempre almeno il podio ma almeno per una volta sentirlo bestemmiare perché è nei tuoi rifiuti e non ne viene fuori è stato un brivido non da poco.
Settimo un grandissimo ITA 30530 nell’occasione condotta da Ale con a prua il fido Tommy con il quale abbiamo fatto a portellate per 4 prove su 5.
Credo che per entrambi sia stata una gran regata.


Chiudo qui anche se chi segue in classifica meriterebbe altrettanti elogi od altrettante critiche ma che, comunque sia, ha sempre avuto l’enorme merito di esserci stato.

Considerazioni finali.
Il segreto della nostra prestazione è presto detto ….. ad un certo punto, prima della partenza, ho sussurrato a Nadir che la barca l’avevo rubata la sera prima … e lui si è messo a correre come il vento (Rom power).

…. Adesso scusate, ma ho un cinghiale sul fuoco …..


Ale Bellotti


_____________________________________________


Leggo il commento del mio scoiattolino e, visto che ora è di dominio pubblico, preciso quanto segue:

Penso che tutti voi possiate capire il dramma di chi si trova in barca con uno che è convinto di essere Obelix e ti guarda come se tu fossi Asterix, cercando la compicità e l’aiuto nel combattere i romani o più in generale gli italici.

Il problema è che il nostro scoiattolino è pure convinto che il Despota (alias Vittorio Bortolotti con la complicità del druido Silvano Dossi alle fancazzisti del mercoledì distribuisca la pozione magica e che questa mi dia le capacità di Torben Grael) e visto che l’anno scorso a lui non l’hanno mai data perché è convinto di esserci caduto dentro da piccolo, quest’anno ha sempre disertato rimanendo nel bassanese tutto imbronciato.

Fosse solo in regata (dove molti si trasformano) ma la regressione a livello infantile comincia quando l’affermato avvocato esce dal suo studio e sale a bordo della Nadir mobile. Il Nostro, infatti, dismessi i panni dell’affermato professionista inizia a fare discorsi e giocherellare come un bambino di sette anni.

All’inizio mi sembrava impossibile, ma vi giuro che è così. Sono convinto che nessuno al mondo pensi di essere Obelix che va a fare le regate con Asterix (il quale beve settimanalmente, al mercoledì, la pozione magica che gli da le forze di Grael).

Questo è quello che mi è capitato ma avevo firmato un patto (cercare di qualificarci per le Canarie) e così ho resistito per un anno…. Però è stato veramente bello.

Andrea Nadir Piazza

Labels: ,

Monday, September 29, 2008

"..chi di destro ferisce di destro.."(*)

(*)riferito al "destro" che quasi affondò lo scrivente alla prima regata di Settembre sul Lago, due settimane fa!

..questo è il secondo sabato che uno vorrebbe andare a farsi un'uscita di quelle rilassanti e si ritrova a dovere tenere per la coda svariati metri di tramonta.. non che faccia schifo.. ma quando poi il giorno dopo ti ritrovi a regatare tra le bave un pò il culo ti rode, cribbio!!

..ma andiamo col consueto disordine.

sabato punta al circolo nel primo-dopo-pranzo, ammesso che uno celebri certe desuete consuetudini, per l'occasione a prua del "palindromo" c'è Natasa, che debutta su uno snipe ma non su una deriva.. infatti dopo nemmeno 24h starà rientrando planando al timone del "palindromo".. ma non stiamo ad anticipare troppo adesso!

usciamo più rapidi che possiamo con la succitata tramontanella, che non raggiunge le intensità parossistiche del sabato precedente (i 13m/s svernicianti presi con marco) ma che ci consente comunque di fare delle discrete planate verso centro lago, dove andiamo a cercare un minimo di stabilità, visto che dentro ad Hauraki sembra di andare in barca nella scia di un autotreno.

Sarà la giornata limpida e l'aria tesa, sarà che il "palindromo" in certe condizioni funziona meglio di due barili di Prozac, ma ci accorgiamo che siamo fuori da un casino solo quando il sole comincia a calare vistosamente, rientriamo con la comune speranza che tenga anche per domani, pure se le previsioni prevedono, da par loro, il contrario.

domenica mattina passo ad iscrivermi all'Ali6 che se arrivavo 5 minuti prima sarebbe stata un'autoiscrizione.

Al sabbazzietto ci sono solo Piero e Silvio, la tramonta tiene ancora, e di certo non fa caldo, ma l'impressione è che sia frutto solo della notte "fresca" nell'entroterra, roba che si ritira entro qualche ora come il sole avrà scaldato le colline..

Alla spicciolata arrivano i Ciufi's, Nat, Mano e Claudia ed i coniugi Tartaglia, che oggi regatano assieme.

Con la consueta fregola dalla quale nn ne vengo più fuori buttiamo la barca in acqua che siamo i primi, superiamo le paludi, superiamo le alghe alla foce dell'Orinoco, e mi accorgo che l'imbecille che sono si è dimenticato la bussola nella borsa.. 'CCAPUTTANA!!
..ho un attimo di esitazione, torno-non torno indietro a prenderla.. poi.. come un refolo d'aria gelida dentro la muta di neoprene ancora aperta.. l'ho sentito.. chiarissimo, inevitabile come il Destino cui nessuno può fuggire.. l'Oscuro Signore del Lago di Bracciano, la sintesi terribile tra Sauron, Dart Vader ed il Jr. di "Dallas", era lì, sul bagnasciuga, che protendendo la manina faceva: -Ciao Cari!!-

qui di fianco il di Egli occhio onniveggente, quello che ti vede a qualunque ora del giorno o della notte ti avvicini alla tua barca anche solo per sostituire un elastico del telo

..a quel punto non c'erano alternative: ho girato la prua e sono corso a prendere la bussola, scambiando 2 parole col succitato, che impossibilitato a scendere in acqua ha perso a tavolino quel puntarello che ancora me lo teneva davanti nella classifica del t302.. portandoci esattamente dove era inevitabile che saremmo finiti: a giocarci tutto 7gg dopo, alla "Coppa Camilla".. ma di questo si dirà poi!
Presa la bussola torno di corsa in barca, di nuovo la sabbia, poi i fanghi, poi le alghe-strangolatrici, Nat mi aspetta in mezzo ad una versione sub-acquea di una foresta tropicale.

Partiamo subito all'inseguimento dei 3 già usciti dal sabbazzietto, due refole, ed è finito l'inseguimento, visto che la tramontana, come previsto, è sparita del tutto.

Al sole si sta bene, facciamo colazione e chiacchiere, intanto qualche nuvola comincia ad organizzarsi proprio dalla parte dove invece dovrebbe entrare la termica.

Della barca comitato manco l'ombra, in effetti non ce ne è ragione vista la situazione, ma non si vede nemmeno il tipico gommone che di solito viene mandato fuori a cercare il vento, che in effetti nn c'è..

Stiamo così a lungo, il cielo si copre, anche con una certa dinamicità, e arriva aria fredda, da dove non si capisce ma arriva, con le nuvole che hanno tutte il fondo appiattito alla stessa quota, brutta storia: due masse d'aria con caratteristiche fisiche nettamente diverse, una sopra l'altra, immobili.. cominciamo a disperare che si regati.. ed io in religioso silenzio tiro giù un rosario di porchi per la tramontanella di ieri pomeriggio: se si fosse regatato in quelle condizioni avremmo potuto fare qualcosa di dignitoso!

La situazione non si sblocca, una roba che sembrava non si capiva cosa, praticamente parcheggiata sotto al tornante della provinciale che aggira "il pizzo", comincia a venire verso centro lago e viene fuori che trattasi della barca comitato.

Nel mentre è entrata una bava gelida che balla in preda a chissà quale santo, il Comitato ha un gran da fare, noi sentiamo freddo, sotto Bracciano si vedono le boe di percorso, c'è una visibilità pazzesca, se non ci fosse la sponda di mezzo si vedrebbe Porto Vecchio.. o forse è quella..

Mi dico che le boe le avvicineranno, dico a Nat che le boe le avvicineranno, il vento va a 280°, che da noantri è un numero privo di una sua ragion d'essere, mettono giù la linea, ragionevolmente dritta, ma le boe rimangono lì.. è che la regata è "Regionale FD".. ed invece di far fare più giri a loro (che sono 4..circa.. credo), ci fanno correre su un campo lunghissimo a noi (e ci sono pure i 420..)..

..va bè, c'è di peggio.. ed il pensiero corre a quanti si stanno sbattendo nelle boline gardesane!


partiamo all'incirca dove vogliamo, cercando aria pulita forzo un pò troppo un incrocio, non ci esce il coccio solo perchè mi levo per tempo.. un giorno qualcuno mi spiegherà perchè sia necessario spaccare le barche alle regate sociali.. nel mentre continuo a non comprendere!

la prima bolina sembra la mia tipica seconda bolina: rincoglionito!

Natasa fa quel che può per guidarmi tra gli scarsi, ma tra il rincoglionito al volante e gli scarsi da uscire pazzi, ne veniamo fuori pesti, senza contare che quella cavolo di boa è lontanalontanlontana..

Arriviamo in boa quinti.. credo.. partiamo per un laschetto di disimpegno asfittico.. almeno questo è piuttosto corto, poi comincia la marcia-longa della poppa, che ha causa del sinistro che ci ha investiti calando, è peggio che una corsa di ciucci.

In tema con la corsa, ossia da vero ciuccio, cerco di tirare fuori dal cilindro qualsiasi cosa, ma con la poca pressione che c'è sarebbe da tirare fuori giusto la Settimana Enigmistica e un paio di mojito..

Quelli d'avanti sono scesi tutti dritti mure a sx, dietro ha strambato subito Maurone, che si è alzato ma che sembra nei casini pure lui, su una finta di refolo provo a strambare verso il centro del campo, e per qualche fugace istante troviamo pressione, ma le distanze sono tali che non si riesce nemmeno a capire come stiamo andando rispetto a quelli che abbiamo davanti..

continuo a crederci..
in fondo se la fede muove le montagne, qualcosa dovrà fare anche ad un beccaccino.. ma in effetti andiamo avanti più per fede che per vento.. e se il secondo manca di certo non brillo per la prima..

..davanti strambano, ristrambiamo pure noi, due volte, poi cala anche quello che non c'era, e tutto s'ammanta della tipica mestizia da boa di poppa senza vento.

In boa i passaggi mi sembrano invariati, solo che quelli avanti sono più avanti, e quelli dietro ci hanno ripresi, mi auto-congratulo per l'esito del proditorio bordo al centro, e riparto per la bolina tirandomi dietro due sacchi di parolacce, fortunatamente Nat non molla!

Quanti ci precedono si sono buttati tutti a terra verso Vigna di valle, il campo è poco fuori la corda che chiude il golfo in fondo al quale giace, finalmente silenziosa, la spiaggia di Vigna di Valle.

Ci proviamo pure noi, ma solo perchè sembra che fuori ce ne sia ancora di meno, cerchiamo il bandolo di una qualche matassa, e troviamo Mano e Paolo, dietro in boa, che al primo incrocio ci rullano di diverse lunghezze, con Mano che cerca di fare il vago ma gli riesce malissimo..a momenti gli si strappano le guance nel tentativo di trattenere il sorrisone che gli scatena il vederci passare dietro..

Ed è lì, nel fondo della palude di sconforto dove ci siamo ritrovati a galleggiare, che Natasa ha come l'impressione che a terra, verso Vigna di Valle, siano leggerissimamente fermi.. più che altro sono letteralmente disegnati..

la decisione non è che la prendiamo noi, più che altro è lei a prenderci: fermi per fermi, andiamo fermi con la prua da un'altra parte, e con quel niente di abbrivio che ci era rimasto, ormai terzultimi o giù di lì, mettiamo la prua verso fuori.. e continuiamo ad andare.. piano.. poi un pò meno piano.. poi decisamente meno piano.. e c'è quasi da poggiarci tutti e due sulla panca sopravvento (bordo interno)..

..al che, tutto sommato, non avendo nessun impegno in quel di Trevignano decidiamo di virare, e ci troviamo mure a dritta, assieme ad uno sciame di 470 che sembrano riuscire a tenere la prua bella alta.. e continuiamo a camminare..


Superfluo dire che "continuare a camminare" non voglia dire aria stabile: ogni minuto: buco, calo di pressione, rischio concreto di precipitare con la prua dentro al nostro stesso apparente, però continua ad andare a destra, e a farci stare seduti dalla parte giusta..

..e siamo in lay line, del resto ancora lontanissimi, e siamo sopra la lay line, solo un pelo più vicini alla boa..

..smetto di pensare le parolacce per la bonaccia e comincio a dirle per la lay line troppo presto: non che fosse cercata, ma se gira ancora a dx o torna indietro, siamo con la merda ben sopra le orecchie, ed io non mi fido ad allargare, un pò perchè con 'sta poca aria non si accellera, un po' perchè ho paura di qualche brutto scherzo verso la boa, e diventa una specie di mantra, tipo "nonmifidononmifidononmifidononmifidononmifido".. con Natasa che è evidente che voglia aprire un niente di fiocco ma il mantra la trattiene, tanto che cerca di convincermi tirando in mezzo i 470 che abbiamo avanti e sopravvento:


-sembra che riescano a rimanere alti.. hanno anche il prodiere appeso..-
io butto un occhio e riattacco:
-nonmifidononmifidononmifidononmifidononmifido..-


la cosa va avanti per un bel pezzo di lay line.. poi non è che comincio a fidarmi, è che sotto, verso Vigna, sono ancora disegnati, e con prue improbabili.. e finalmente apriamo un pò di fiocco, ma di riuscire a respirare ancora non se ne parla, anche perchè sottovento abbiamo un minestrone di FD, 420, 470 e snipe, e dovendo prendere la boa non ho modo di mettermi a fare il necessario riconoscimento, riesco a distinguere solo Dante e Silvia, che sgusciano via verso l'arrivo.. a proposito: hanno accorciato il percorso, arrivo alla boa di bolina..

..e poi spunta la randa con su ITA5, che sarebbe Roberto T., con Marco a prua per l'occasione, che erano avanti quasi due miglia e che ce li ritroviamo sotto sulle altre mura..

..ma c'è ancora da arrivare.. chiedo a Natasa quale estremità della linea, lei risponde sicura quella dx, ci allarghiamo ancora un niente, Dante e Silvia sono primi senza discussione, Roberto forse.. no.. Roberto e Marco secondi..

butto un occhio sottovento: un decoupage di 470, cerco qualche randa familiare, ne spunta solo una che però non riconosco, comunque è dietro, ed eccoci qua, direttamente dall'abisso, più fenice di quella araba, il "palindromo" che ti si infila ad un terzo posto che quindici minuti prima non mi ci sarei giocato nemmeno la steccata del Makka!!


Viriamo, liberiamo il campo, puntiamo verso il circolo, tangone fuori, c'è aria.. porcadiquellaporcamiseria.. ma va bene, visto che il sole sta precipitando.

A mezza via sparecchiamo il tanga, è salita ancora e dobbiamo bolinare verso il circolo, mentre il lago comincia a cambiare pelle.. Natasa mi chiede se la lascio timonare.. negare il timone ad un timoniere, in certe condizioni.. ci vorrebbe una cattiveria che nemmeno il Makka.. forse.. senza contare che il terzo che abbiamo riacchiappato per le orecchie lo devo innanzitutto a lei..così ci scambiamo e la prodiera getta la maschera e assume le sue vere sembianze di timoniera, mentre io mi metto comodo in cinghia a prua, a giocare con tutti i cazzilli del "palindromo" con i quali non posso giocare mai.

Tocchiamo terra nel preciso istante che il sole sparisce dietro le montagne, si disarma e ci si cambia di gran fretta, all'Ali6 ci aspetta premiazione ed un signor buffet, che viene intelligentemente anticipato, stante il clima rigidello.



Negli snipe primi Silvia e Dante, che rullano anche l'intera flotta in compensato (è la coppa formato cratere che brandisce Dante)!!
CHAPEAU!!



Secondi e terzi, come detto, Roberto T. e Marco, e poi noi.. poi perdonate ma dovremo aspettare la classifica dal circolo perchè ero impegnato a fare le capriole e a non ingombrare gli altri arrivi e non sono riuscito a prendere nota-mentale di quello che stava succedendo!




Da segnalare la valenza amarcord del Trofeo, stante il nome dello stesso!




Da segnalare pure il debutto in società di Andrea.. un altro prodiere che ha gettato la maschera ed ha assunto le sue reali sembianze di timoniere!

CONGRATUALZIONI&INCULOALLABALENA!!


Appuntamento per domenica prossima, il lago chiude(**) in gloria lo Zonale 2008 con la "Coppa Camilla", contestualmente chiude pure la sessione estiva del t302.. ma dell'apocalisse che si sta preparando se ne parla un'altra volta.. qui si può solo dire che il Makka si è preso una settimana di vacanza, pare che per prepararsi vada a macellare suini: li strangola a mani nude.. che volete? è fatto così!

(**) il 12 ottobre c'è il Fiocco d'Oro..ma lo Zonale sarà finito.. ma non per questo non potrebbe essere usata come prima prova della sessione invernale del
t302.. vedremo..


pic courtesy of sabbazzietto

Labels: ,

.."iL gARDA pER nOI"..


Giorno 1.
partenza alle 4.30 del mattino da roma e arrivo nei pressi delle sponde del lago di Bracciano circa un'ora dopo. Si carica la barca gustandoci l'alba e si riparte alla volta del lago di Garda. Viaggio tranquillo, Piero alla guida (farà tutta una tirata visto che io crollo dopo neanche una mezz'ora di macchina!) arriviamo nei pressi di Arco/Torbole per la mezza. Curva controcurva e ricurva ecco che compare il lago famoso per non aver mai tradito le aspettative di ogni velista che si rispetti, ma... il commento scaturito unanime alla vista del lago è stato <<>> e a quel punto la decisione è stata una e solo una : GARDALAND!
mollata la barca al parcheggio del circolo, il tempo di acquistare una muta steccata per il giorno dopo e
via alla volta del divertimento! Abbiamo passato 3 ore intense provando qualsiasi gioco possibile in quel parco, insomma, un allenamento adrenalinico in tutto e per tutto :) Fichissimo... Concludiamo con una mangiata allo Speck Stube dove ci siamo divorati due stinchi di maiale, speck e wurstel annegati in un mare (o dovrei dire lago?) di patatine!

Giorno 2.
Il Lago di Garda si risveglia e gardaland si trasferisce sull'acqua! Peler e Ora si daranno il cambio con una puntualità svizzera nel giro di 5 minuti lasciando poco spazio alle chiacchiere. Mattinata passata a pulire ed armare la barca, controllare l'attrezzatura e prepararsi: alle 14 si esce con altri due equipaggi (Solerio e Lambertenghi) ed il mitico Martin che ci fa allenare a suon di fischietti, partenze a ripetizione e schienate! Ovviamente il tutto ripreso con video rivisto e commentato la sera a terra. La cena questa volta non è niente di che: ci lasciamo convincere ad andare in un ristorante dove purtroppo la qualità del cibo non ha eguagliato quella della sera prima.

Giorno 3.
Fervono i preparativi: barche da scartare, iscrizioni da regolarizzare, misure da controllare. Il Peler ci rinfresca mentre corriamo su e giù per il circolo. Un'emozione fortissima mi attanaglia lo stomaco: sono previste 3 prove molto probabilmente con triangolo olimpico. E così sarà: tra mezzogiorno e l'una Peler e Ora si danno il cambio, barche in acqua... si comincia! Vento un po' d'onda e freddo (evviva i cappelli di lana!) le tre prove si susseguono senza sosta: il vento è costante ed il campo viene messo giù in un attimo, le partenze tutte pulite, il tempo della poppa del rientro alla partenza ed ecco alzarsi nuovamente il preparatorio! praticamente 9 boline consecutive :-0 Solerio la fa da padrone, mentre dietro c'è un continuo scambio tra i secondi 5. Nuovi prodieri corpulenti hanno preso il posto dei soliti pesi piuma e per noi equipaggi leggeri la lotta in bolina è stata un po' più dura del solito. Inoltre tutto ciò deve essere pensato in concomitanza della regata melges che intrecciava il nostro campo di regata più un numero imprecisato di surfisti che avevano l'abitudine di scuffiare tra te e la boa! Verso le 18 finalmente si rientra, stanchi ma contenti di aver portato a termine (fisicamente) tutte e tre le prove. Doccia bollente e via di nuovo al circolo dove avevano organizzato una porchettata, ma, insoddisfatti, abbiamo deciso di tirare un bordo al Surfer's Grill dove ci siamo rinfrancati con piatti d'autore!

Giorno 4.
La storia si ripete: cambio del vento e barche in acqua, questa volta però con la stanchezza del giorno prima che si farà sentire un po' di più sulle gambe. Stesso campo di regata, stessi bordi: partenza, virata e giù fino al costone. Altra virata quasi a scogli e via per il layline. Questa volta Solerio se la batte con Michel (si alterneranno il primo ed il secondo posto) e dietro il solito gruppo di 5, 7 barche (tra cui noi) e a seguire, con un po' di distacco, tutti glia altri.
Oggi, tanto per gradire, abbiamo incrociato un terzo campo di regata: quello dei barconi che ovviamente non hanno rinunciano al bordo sotto scoglio! Alla seconda prova (e ultima aggiungerei con entusiasmo!) il vento decide di rinforzare! Martin passa in gommone per darci qualche consiglio e tirarci su il morale; qualcuno abbandona il campo di regata ed il comitato, dopo aver appuntato i numeri velici, torna velocissimo alla preparazione della nuova partenza.
Uno, due, tre boline e siamo arrivati anche alla fine di questa con le cosce urlanti e le ginocchia piegate ma soddisfatti, non tanto per il risultato (ahime' questa volta non da podio) quanto per aver tenuto testa al vento nonostante lo scarso allenamento con queste condizioni meteo. Si rientra, si smonta, si saluta e si riparte alla volta di Roma.
Sono stati 4 giorni intensi, entusiasmanti, faticosi, produttivi, divertenti, rigeneranti, necessari, sperimentali, corroboranti, emozionanti, nuovi! Il Garda è un posto magnifico: un'enorme pista per la vela circondata da attività per ogni gusto e fantasia. Non per ultimo il panorama è ineguagliabile. Questo è il vero Gardaland! Un'esperienza da ripetere e che consiglio a tutti i sniperisti.

Eugenia

(questi non sono snipe!! ndt)

Labels: ,

Monday, September 22, 2008

"sETTEMBRE sUL lAGO2008" -final report-

il sabato..

al sabato il centro italia è investito da una corrente a getto da nord che si deve essere dimenticata che le correnti a getto, per loro natura, non dovrebbero manifestarsi al di sotto dei 10.000 metri di quota.

Roma galleggia nella luce trasparente, il Lago di Bracciano indossa la sua pelle da rettile, con le scaglie blu cobalto distese verso sud.. fa sempre un pò paura..

c'è poco da illudersi, ancora meno a vedere come i salici del circolo vengono maltrattati.

Al momento della ferale decisione le due sponde del lago si consultano via ponte GSM, ne viene la decisione di non regatare, che non fa in tempo ad arrivare a Piero ed Eugenia che escono comunque e si ritrovano da soli sulla linea, comunque un'ottima occasione per provare col ventone.

In realtà due barche tentano l'uscita anche dal sabbazzietto, almeno per provare l'ebrezza della tramontanona senza il rodeo che era necessario fare uscendo da Vigna di Valle.

La notizia che la regata non si fa la ricevo già neopranato fino alle orecchie, il Cardinal Camerlengo mi passa la "velina" con l'esito della decisione presa di comune accordo con l'altra sponda: a parte alcune righe che riguardavano una roba tipo "trovare l'Ottobre Rosso con ogni mezzo, ed affondarlo", delle quali mi sfugge il significato, il concetto è chiaro: "no regata", il che gli induce una certa serenità, ma non troppa, vista la malcelata disapprovazione con la quale osserva la mia serafica risolutezza nell'uscire.. in realtà il Camerlengo disapprova monoliticamente chiunque esca quando lui rimane a terra!!

Sia chiaro, non è per insensibilità che gli sto sbavando davanti all'idea delle planate che ci aspettano.. è che proprio non riesco a smettere di sbavare.. cosa alla quale non può rimanere indifferente il Makka, il quale quasi manifesta una quasi esitazione nell'uscire.. finchè non ci vede prendere la via della spiaggia.. e a quel punto non lo avrebbero tenuto a terra nemmeno sedato!!

Già a mettere giù la barca dal carrello è un bel da farsi, nelle raffiche più dure è molto complicato anche solo tenerla prua al vento, ma l'acqua piatta agevola l'armo delle appendici, se non altro.

Scappiamo via in mezzo ai banchi di alghe incuranti di quello che ci stiamo portando dietro, è fondamentale cercare di tirarsi via da dove le raffiche sono più dure..e stante ciò non è proprio chiaro perchè stiamo filando verso il centro del lago..

Al primo bang sventiamo e riprendiamo, al secondo sventiamo, sbandiamo e riprendiamo.. al terzo riprendiamo, in un modo o nell'altro..ma con molto fatica: scappiamo via al lasco, scadendo sottovento, che ci comporterà un rientro di bolina, ma non ci sono alternative.

Siamo partiti da pochissimo ma il circolo è già lontano, il palindromo vola via sulle onde, ce ne è di più che alla CoppaCamilla dell'anno scorsa, per noi non sarebbe praticamente regatabile, ma fortunatamente è ancora meno di quanto alla domenica di Vacanze Romane.

decidiamo di fare qualche bordo dove il golfo si apre e le raffiche sono meno turbolente.

la prima virata non si risolve, nel senso che la canno e ci rispara indietro sulle stesse mura da dove venivamo, dalla seconda non abbiamo più problemi, con un paio di bordi saliamo quel tanto da essere sulla lay line per il circolo, non si sa mai..

rimaniamo fuori a bordeggiare ancora, sulla destra di Trevignano, le raffiche sono dure e sembrano non finire mai, a terra si vede il 30001 ancora tra gli alberi..

L'uscita si risolve durante l'ennesimo bordo verso fuori, il palindromo va via tipo palla di cannone, in certe situazioni mi torna sempre a mente quanto imputato a Micheal Andretti, una roba tipo: se è tutto sotto controllo vuol solamente dire che non stai andando abbastanza veloce.. ecco! qui sotto controllo non abbiamo più una benemerita mazza! quindi ipoteticamente stiamo andando almeno abbastanza veloci.. cosa ci dovremmo fare poi, con tutta 'sta velocità, lo ignoro, però non riusciamo a smettere.. per lo meno fin quando ci investe una raffica che ci fa passare istantaneamente in modalità "sopravvivenza", Marco guarda avanti e alza una mano con su un bel "3".. è la sua maniera elegante per dire "porca-puttana-son-30-nodi", io sto a poppa, praticamente di fianco al tappo del gavone, tengo lo stick per la punta delle orecchie, la scotta della randa per avere qualcosa da fare, tanto è inutilizzabile, i razzi rossi tra i denti e la testa che vola alla domenica di VR, quella del meso-merdone-ciclonico cantato dal Piazza.. e di nuovo mi trovo a desiderare che il palindromo si tramuti in un Hallberg-Rassy.. ma non accade nemmeno questa volta.. è più meno a questo punto che Marco mi fa:
-hai visto avanti?
al momento non gli dò molto retta, sepolto dagli spruzzi sollevati dalla scia vedo la barca dalle crocette in su, ed essendo piuttosto convinto che in mezzo al lago non ci sia terra affiorante nè natanti (almeno oggi) non è che stessi proprio guardando molto in giro..
-dove?
gli faccio respirando più acqua che aria.. e lui, con un tono di voce alto quel tanto da preoccuparmi..
-là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!là!
indica verso prua, per un attimo sono interdetto, davanti alla prua non vedo nulla, non c'è nulla.. poi alzo lo sguardo di qualche grado e mi rendo conto che stava indicando oltre la prua, di qualche centinaio di metri, e attraverso le lenti allagate degli occhiali da sole mi si para davanti una striscia viola, con creste enormi in navigazione verso sud.. "fumanti".. il tutto dura forse.. tre secondi.. siamo sicuramente a meno di mezzo miglio da quel mostro.. e ci stiamo andando dentro a velocità smodata.. la mia considerazione è a dir poco grossolana: se qui è come a VacanzeRomane, e le creste ancora non fumano.. lì che le creste fumano??.. se ci fosse stato un cartello con scritto: 300m caduta alberi.. sarebbe stato meno esplicito, la risposta fa scopa con l'indicazione di Marco:

-OHCRISTO!!viro!viro!viro!viro!viro!viro!

'sta volta la virata viene subito, a costo di scendere e girare la barca a calci, ripartiamo a fionda verso il circolo, chiedo a Marco di guardare dietro, per sapere se il mostro sta venendo di qua, spero che non sia così, quella dovrebbe essere la zona dove la tramontana cade dalle colline sopra Trevignano, sbatte sul lago e si spara in avanti, esattamente contro il cancello della vecchia sede del sabbazzietto, e se così fosse non dovrebbe allargarsi tanto e raggiungerci.. e se così non fosse quella ci sfilerebbe albero e steccate come nulla.. ma dopo qualche minuto cominciamo a credere che non ci raggiungerà.

Riavvicinandoci guadagnamo sopravvento nelle mollane, le mollane oggi sono quando scende di qualche metro sotto i 13m/s.. sono motivatamente preoccupato per le operazioni per il rientro, ma sono preoccupazioni infondate, facciamo tutto per bene.

Mentre rientriamo incrociamo il Makka in uscita, ha a prua il Papà, col quale consideravamo che quello scellerato del figlio lo porta in snipe solo quando il vento supera intensità parossistiche, o quando c'è da carrellare la barca sotto la pioggia!

A terra, ancora gocciolante, osservo il palindromo, intero, vele incluse.. e mi interrogo senza risposta sul genere di divinità che tenga in piedi i Proctor in certe situazioni..

Il resto della giornata passa serafico, disarmato ci concediamo drink e chiacchiere al sole con Mano, poi un tè da vecchie zie con nipote discola (ma questa è un'altra storia..), e la cena organizzata dall'AVVV, astutamente messa a ridosso della sede sociale, col nero che ha cominciato a correre ben prima delle portate per rendere gradevole la sistemazione plain-air.

Plauso particolare alle lasagne e alle crostate manufatte dalle socie del circolo organizzatore, l'ospitalità del quale è stata come sempre ineccepibile.

E' a cena scopro che il campo (alcune classi oggi hanno regatato.. alcune classi più Piero ed Eugenia, naturalmente) era stato messo di fronte all'estremità dx di Vigna di Valle, ossia "prima" del mostro che abbiamo visto latrare a centro lago.. quindi ci saremmo potuti arrivare pure noi, bastava poggiare, dare tangone, e con un paio di strambate saremmo stati sul campo.. magari in un film dei fratelli Wachowsky!!

_____________

Domenica..

Esco presto, voglio arrivare al circolo presto, il preparatorio della prima prova è per le 12.00, ma io voglio armare col circolo ancora deserto (fauna locale a parte), in ascetico silenzio (avendo dimenticato di mettere in carica il lettore mp3), ed invece mi trovo infognato sulla Cassia bis dove hanno canalizzato il traffico a causa di non si capisce quale diavolo di evento secondario.. tipo il moto GP a Vallelunga.. ma non potevano spostarlo sapendo che c'era Settembre sul Lago negli stessi giorni??

arrivo al Circolo che è ancora deserto, ma si popola rapidamente, anche se si popola di avventori che come me sono in loro faccende affaccendati.

ghindo e armo senza stare a menarla tanto, sull'acqua scivola una tramontanina che non è che convinca proprio tanto.

Dopo un po' arriva il Cardinal Vicario che osserva il palindromo armato col consueto moto di ribrezzo col quale osserva qualsiasi barca venga armata prima della sua.

Lucia arriva subito dopo, e pure lei ha un moto quando vede il palindromo, ma è di preoccupazione.. tipo "vuole già uscire, con questo freddo??"

Usciamo che non sono le 11.30, il tiro di ieri è un ricordo, scivoliamo via verso "il Pizzo" doppiando il quale dovremmo arrivare direttamente davanti all'AVVV.."dovremmo" perchè i buchi di pressione si vanno allargando.. non è che abbiamo fretta, ma assieme al cielo che si vela viene presto il dubbio che a breve si rimanga senza vento in mezzo al lago.. ed infatti!

se non altro siamo in vista del circolo organizzatore, barca giuria ben visibile, ed immota, così si fanno chiacchiere si spazzolano wafer (che devo dire di non amare se non nella variante "fondente" che sto giusto ingurgitando) e mi dedico alla pulizia delle appendici, che si sono tirate dietro qualche ghirlanda di alghe.

rimaniamo così non so per quanto, poi arriva qualche bava da SW col cielo che si copre ancora di più , giornata strana, molto strana.

sulle seconde bave la barca giuria si muove, il lago è pieno di barche, Settembre sul Lago ha sempre fortissima presa, e tutti verso centro lago.

A linea posata ci mettiamo a fare qualche check, l'impressione è che un'estremità sia nettamente favorevole, anche se vista la giornata sarà fondamentale partire veloci e liberi di virare sul primo scarso più che starsi ad inventare cose strane alle estremità.. credo..

Siamo in tali faccende affaccendati quando cominciano le procedure, noi siamo dietro i Finn, e non becchiamo i -3, così saliamo in barca per prendere il -1 e partire lanciati scendendo la linea.

Contro ogni previsione si realizza il desiderio di partire liberi e veloci, comincia subito il valzer degli scarsi, si vira ad oltranza, il passo c'è, come altezza siamo tra i primi, davanti a tutti i soliti Piero e Giorgio.

Per metà bolina fila tutto liscio, poi per un attimo d'indecisione perdo il ritmo degli scarsi e fregandomene di coperture e altre amenità riviro subito: paghiamo qualche posizione, tra le quali i Makka's (Luca corre con a prua il Papà) che ci sfilano avanti mure a dritta, ma siamo dove vogliamo essere, e di nuovo in sincro con gli scarsi, e alla boa guidiamo un gruppetto compattissimo, subito dietro a Maurone.

Il percorso è un quadrilatero, dalla boa di bolina si parte per un lasco senza tanga che non si finisce più.

Arrivo alla boa dove comincia la poppa ansimando, dietro di me il Makka ha perso qualche posizione per le coperture, ma uno dei più gravi errori col Makka è darlo per morto quando ancora galleggia..

In boa nessuno stramba, poi strambiamo tutti e andiamo verso sinistra, Lucia pretende il recupero, io le rispondo secco che se non salta siamo morti.. non l'avessi mai detto.. con la coda dell'occhio vedo un filetto che fa una cosa che fino ad un attimo prima non faceva, strambo praticamente senza avvertirla, torniamo verso il centro del campo, le quattro barche che avevamo interne non ci seguono, è la nostra chanche, quando ci rimettiamo in assetto mi rendo conto che davanti Piero e Giorgio avevano già strambato: se ne sono accorti prima di me che prendo aria prima (standogli dietro), e maledico la mia pippaggine!

verso il centro troviamo pressione e ci allunghiamo, 3 li riacchiappiamo, anche perchè a sinistra si sporcano l'aria a vicenda, ma uno no, e non riesco ad impostare il giro come vorrei, così me lo ritrovo sopra le vele e Maurone che arriva impedendomi di uscire dal casino virando!

tiro porchi e cerco di non piantare il palindromo, non c'è molta pressione, appena possibile cominciamo a virare per uscirne, ce ne vorranno diverse, poi troviamo un canale d'aria pulita e ritroviamo il passo ed il sincro sui salti.

'Sto giro la bolina è corta ed in cima si parte subito per la poppa, noi mezzo canniamo una virata, Lucia vorrebbe buttarsi in acqua ma non ne ha ragione: la maggior pressione in cima al campo ci aiuta a limitare i danni, ed in maniera pressochè inconsapevole siamo al posto giusto per approcciare la boa, dove scopro che Dante e Silvia sono avanti in maniera irrecuperabile, ma il gruppetto col quale ci eravamo affastellati alla boa precedente è di qualche lunghezza dietro..mentre per cercare i Makka's sono costretto a cercare sotto un fil di fumo: precipitano in fiamme! MERAVIGLIA!!..ma ancora non è detta, anzi..

insomma il solito black-out della seconda bolina, per questa volta, me lo sono risparmiato, ma la poppa comincia subito strettissima con un jibe-set (o facente funzione in salsa-snipe), a sx sembra ci sia più pressione, a centro campo, a qualche lunghezza laterale, Mauro che non molla mai, pochissimo dietro tutti gli altri.

A metà poppa lo psicodramma: una raffichetta ci investe mentre sono al massimo dello sbandamento sopravvento, che è un pò troppo, tanto che piantiamo il tangone in acqua ed il fiocco si apre in verticale, dalla base (30 cm a dietro al punto di scotta) su fino alla cucitura del primo ferzo.. che praticamente è l'unica cosa che ormai gli impedisce di aprirsi come un pacchetto di patatine.

non c'è molto da fare, cerco di scaricare un pò il fiocco e avere più carico sulla randa, prendendo con più attenzione le piccole ondine che nel mentre si sono formate.. e soprattutto cerco di non dare peso alle urla di gioia che sento arrivare dalle mie spalle, dove il Makka si è accorto della nostra avaria e sta già tirando fuori i calici ghiacciati ed una bottiglia di quelle buone per festeggiare la sua vittoria nel t302.. in realtà non si sente solo il Makka gioire.. è evidente che in più d'uno ci abbiano dati per spacciati.. il peggio sono quegli istanti nei quali non sai se abbiano ragione loro o se nonostante tutto si riuscirà a tenerli.. inutile riflettere sulla cucitura: si aprirà quando vorrà lei, senza preavviso.

Con tutti questi pensieri a non facilitare la situazione chiudiamo la poppa avanti, riuscendo a tenere il margine che avevamo al momento dell'avaria.

Alla boa di poppa comincia un altro lascone interminabile: CHE PALLE!

La brutta sorpresa è che alla stessa boa, per alcune classi, comincia una bolina, così ci ritroviamo sottovento un dinghy che pretende di orzarmi, e con tutta la "ferma cortesia" di cui sono capace (data la contingenza) faccio presente al titolare dello stesso che intendo tirare dritto sul mio percorso, e fortuna vuole che mi trovo a che fare con uno abbastanza smart da capire al volo che gli straconvenga farci sfilare veloci sopravvento e orzare subito dopo, cosa che fa, ma non prima di avermi pizzicato la sartia sottovento con il picco.. e va bene così!

Naturalmente il lascone è più stretto della poppa, altrimenti non sarebbe un lascone, quindi il tangone è più strallato, ed il fiocco geme.. mentre il Makka sta sgozzando dei galli neri in pozzetto perchè qualche divinità locale accorra in suo aiuto a trasformare i gemiti del nostro fiocco nello schianto che varrebbe il nostro ritiro ed il suo trionfo nel t302!

Dietro di noi gli inseguitori partono subito tutti all'orza, aiutati anche dal piccolo regalo del dinghy, io reagisco come posso ma non posso seguirli più di tanto dato che:
1. il fiocco esaudirebbe le preghiere del Makka;
2. i duelli all'orza li perdo sempre;
tanto vale cercare di camminare e confidare in un ulteriore dx che ci consenta di arrivare all'ultima boa di percorso senza le coperture dei tre più vicini!

la soluzione sembra pagare, addirittura sembra di guadagnare qualcosa su Dante e Silvia, che comunque rimangono al sicuro ben avanti, mentre dietro di noi arrivano roteando le bolas!

Alla boa siamo ancora davanti, si va via al traverso senza tangone, il fiocco sembra gradire ancora meno di prima, Piero e Giorgio sono già arrivati, Dante e Silvia non siamo mai riusciti ad impensierirli, mentre a poppa organizzano sull'ultima boa una tavola rotonda dal titolo "Fenomenolegia transgenerazionale delle regate multi-classe su campi comuni: aleatorietà stocastica e conseguenze applicative dei risultati empirici nei giri di boa, alcune considerazioni non definitive", dalla quale riesce ad uscire incolume solo Mauro, che non ci molla fino a qualche decina di metri dall'arrivo.

Alla fine quindi i soliti Piero ed Eugenia, Giorgio e Marco, Dante e Silvia veramente velocissimi, quarti noi (il sottoscritto con svariati anni di vita di meno), quinto Mauro, poi non so più perchè mi sono messo a ragionare su come rattoppare il fiocco, visto che sulla barca giuria campeggiava la lettera "G", per giungere alla conclusione che l'unica maniera per portarlo in veleria non separato in due comode parti era mettere la prua, ahinoi, verso il circulo!

A sera premiazione, e saluti.

Alla fine anche quest'anno Settembre sul Lago ha incassato la sua tradizionale dose di ventone, ma ne è uscita come sempre alla grande.

Belle regate, eccellente organizzazione, splendida ospitalità.

Domenica prossima Ali6.. con il t302 che vede "il cattivo" in testa di un esiguo +1...

..che alla Coppa Camilla scatti l'Armageddon??

..chi l'avrebbe mai detto?!?



pix courtesy sabbazzietto
made by Sua Eccell.Gran.Cav.Lup.Mann.Camerleng.Zonale.. che poi se non lo si cita estensivamente si offende, ed ha ragione!!

Labels: , , ,

Monday, September 15, 2008

"Settembre sul Lago" -prima giornata-


uscita repentina per andare a provare;

un "barche a terra" mai arrivato;


un temporale con groppo lisciato di un pelo;


un tour per il Lago;

una regata quando proprio non sembrava più;


una ottima partenza, finalmente angolo e passo, finalmente..
.. e poi.. (foto sopra il tenutario di questa colonna che analizza tecnicamente l'accaduto..)..


il resto è cosa nota, Piero e Giorgio sempre davanti, i soliti casi psichiatrici di abbordaggio, Mano che fortunatamente si auto disinnesca incartandosi con 2 470 e l'ultima boa di percorso, i giri di luce autunnale sul Lago..

PS: il "cattivo" del t302 vola a +2.. e comincia ad accampare scuse per disertare le prossime 4 giornate di regata.. che abbia deciso di avere bisogno di una barca nuova??
il "brutto" si distrae dalla mazzata dando fuoco ad un taxi-a-caso nel parcheggio del Sabbazzietto
e dedicandosi ad attività più rilassanti del t302..

(foto sotto..)

Labels: , , ,

Saturday, September 13, 2008

.."pERSSON's sTAY hERE!!"


faccio colazione in silenzio, davanti a tre non meno silenziosi di me.

le crostate le ha fatte la signora, lo yogurt è ottimo, il caffè pure.

sono in un grazioso agriturismo da qualche parte oltre Ferentillo, Valle del Nera, pochi chilometri a monte delle cascate più alte d'Europa ('sì dicono), quelle delle Marmore, sopra Terni, che è quel piccolo borgo nel quale anni or sono furono riposte infinite speranze di pace sociale, appena fuori delle Acciaierie Thyssen.

Sono qui per un addio al celibato, in realtà sto smaltendo i postumi della cena di addio al celibato di ieri sera: niente spogliarelliste o escort, ma una serie di portate da leccarsi le orecchie, stufato di cinghiale uber alles, a chiudere una giornata che aveva avuto il suo climax nel primo pomeriggio, con una discesa in rafting lungo il Nera, partendo proprio dal punto di impatto delle cascate: posto splendido, esperienza unica, molto bagnata, ed altrettanto divertente..
..lo scrivente è quello in punta alla freccia rossa chi si dovesse cimentare tenga a mente che i due posti davanti sono i più faticosi ma anche quelli assolutamente più divertenti!!
La notte è passata nel caldo torrido, non dormivo al piano alto di un letto a castello da almeno..18 anni.. ed ho pensato bene di farlo una notte con un umidità prossima a quella del buco del culo di una vacca sacra..

non che al livello del suolo sia andata meglio, i miei compari di stanza non erano meno stravolti di me, però..

Di prima mattina valle del Nera è deserta, devo essere al Sabbazzietto al max per le 11.00, autovelox permettendo.

Ad Orte prendo l'autostrada e qualche goccia di pioggia, non molto convinta, lo scirocco continua a pompare calore e nuvole gonfie, non sono le nove del mattino e siamo già quasi a 30°.

A Magliano lascio l'autostrada, per la prima volta ho con me un navigatore su questo tratto di strada, e scopro così dove sbagliavamo sempre sulla via di Bracciano.

A Monterosi, fermo sull'immissione nella Cassia bis direzione Roma, squilla il cellulare:
-Dove sei?
-Sullo scivolo..- rispondo.
..segue momento di silenzioso imbarazzo, e poi:
-... NON E' VERO!! BUGIARDO!!-


Avrei potuto dirgli: "Nel pozzetto di uno Swan60 in trasferimento da Palma a PortoCervo".. e lo avrei sentito avvertire la medesima fitta di dolore..


-Infatti sono a Monterosi.-
-Ottimo. Noi siamo quasi ad Anguillara-
-Cos'è 'sto rumore sotto le grida della tua Santa Moglie?-
-Nulla.. sto guidando sui corduli! Voglio armare prima che arrivi "***"-
-Capisco.-

Io e il Makka, sto al telefono col Makka, quando abbiamo tempo ce la scialiamo col surreale.. ognuno ha le sue debolezze.

-Tra quanto 6 al circolo?-
-Non saprei, comunque arriverò sempre un pelo prima di te.-
-Ah!Ah! Pare vero. A dopo!-
-A dopo.-

Metto giù che sono già sulla "bis", l'aria è calcinata, spero solo tenga, lo scirocco al lago non è mai 'sta grande garanzia.


Arrivo al Circolo che il parcheggio è già quasi pieno, dall'alto il lago era percorso da ochette.. non molto "ette".

Nel parcheggio c'è una macchina con una targa danese.. non è una sorpresa, è la ragione principale della mia partenza antelucana da Ferentillo: ThePersson's stay here!!

Jena la incrocio nel parcheggio, che ancora non ho calzato l'infradito sociale d'ordinanza, Jan è in mezzo alle barche, come sempre circondato da una platea di discepoli che ascoltano in silenzio e con la massima discrezione prendono appunti, tipo: -AHJAN CHEHAIDETTO?? CHADDETTOJAN??-

Il silenzio per il resto è religioso, sono occhiatacce per chiunque faccia casino, a me quasi non viene da scoprire la barca per il rumore del velcro.

Oggetto della sessione: misurazioni essenziali di stazza, e centratura.. ometto un breve ma intenso psicodramma che si stava per consumare a bordo della barca con le orecchie più lunghe della flotta..

..per il resto Jan si gira tutte le barche e le rimette in ordine, ed anche in tal caso gli psicodrammi non mancano.

In ogni caso non è che sia saltato fuori qualcosa di particolarmente assurdo..

..io ricevo qualche dritta per i miei atavici problemi di passo di bolina, il Makka è ok.. e praticamente abbiamo lo stesso identico set-up..


..anche se per leggere quanto abbia di tensione ho dovuto iperzoommare la foto qui sopra e leggere il valore nel riflesso sulle lenti dei suoi occhiali da sole..
..glielo avevo detto di dirmelo.. lui si è rifiutato.. cos'altro potevo fare, se non usare la tecnologia per purgarlo?!

Mano per un momento teme di dovere potare l'albero (cioè segarlo), ma è solo un momento, la faccia di Jan quando verifica il Parabutus quasi induce Simone a nascondersi nel fosso di fianco al circolo, Matteo, il fratello di Simone, si era preventivamente allontanato.

Di Claudio e dello psicodramma rischiato abbiamo già detto, Andrea coglie l'occasione per sistemare le crocette (spero sempre di vederlo il prima possibile al timone), Dante è ok,
e alla fine pure il "Barone Rosso" riceve la sua aggiustatina.. non so se i conti tornino, ma per l'occasione eravamo 9 barche.
Finita la fase set-up c'è chi mangia e chi si rilassa, io mi cambio e usciamo per vedere di prendere un pò di confidenza con lo scirocchetto che ho il sospetto stia mostrando la sua faccia peggiore: quella dello scirocchetto che si ritira.

In acqua Jan ci segue dal gommone, guida Piero, che guida e fa da megafono.
Ci spariamo una serie indefinita di microregate (partenza a coniglio+bolina+poppa+arrivo), il vento cala, metto in pratica quello che mi ha suggerito Jan, manco a dirlo sembra proprio che funzioni egregiamente.

Dopo un pò si avvicinano 3 beccacce sopraggiungenti dall'altra sponda, ma visto che siamo molto a terra sulla nostra di sponda, decidono di tornare indietro prima che l'aria crolli del tutto.. anche se poi dall'altra parte ne ritroveranno a volontà.. da noi invece crolla davvero e rientriamo con una bava.

A terra cocktail e de-briefing, la giornata si è aperta, si sta uno spettacolo, quasi è un peccato sbaraccare tutto e andarsene a cena.

Ed è a cena che si consuma il "dramma":


all'insaputa di tutti riusciamo ad infilare a Jan una maglietta del t302 con la quale lo proclamiamo unilateralmente nostro Commodoro-Privato!

il Cardinal Bellarmino de noantri, alias il nostro Delegato Zonale, minaccia anatemi, scomuniche e magari anche qualche bel rogo, continuando ad ignorare che il t302 è fuori giurisdizione di qualsiasi federazione nazionale/mondiale e/o Classe, cosa che Jan invece ha colto immediatamente, e sembra proprio che abbia apprezzato!

Quando gli dico che mancano pochissime prove per l'assegnazione del trofeo "estivo" e che "il cattivo" è avanti di un +1 ha un lampo negli
occhi, quasi ho il sospetto che gli andrebbe di essere della partita.. sospetto..

Poi quando gli spieghiamo che il t302 non celebra mai un vincitore ma solo lo sconfitto di turno, zompa di gioia sulla sedia, attribuendoci una lungimiranza che in tutta onestà ignoravamo d'avere!


Il tutto mentre il Makka a momenti gli getta le braccia al collo, al nostro nuovo Commodoro, e su tutto piove lieve un grazioso bianco-freddo.

La serata se la porta via lo stesso scirocco che aveva portato il giorno, seppure ormai solo in quota..


..ma non prima che Jan chiuda in gloria il lauto pasto con l'immancabile cappuccino (foto sotto)!!



ora si tratterà di capire se quanto appreso riuscirà a ribaltare l'attuale situazione nel t302..


a quanto risulta il Makka ha mangiato carne cruda per tutta la settimana..


..perchè, qualcuno aveva forse dei dubbi a riguardo??



..more will follows.

Labels: , ,

Tuesday, September 09, 2008

sERGIO mASSEROTTI

"Sergio Masserotti è stato un velista autentico, appassionato e, principalmente, un innamorato dello sport della vela.

A questo sport, in tutti i suoi anni, ha dedicato impegno, passione e sforzo.

Grazie a Lui il Circolo Velico Tiberino, la nostra piccolissima "marana", come l'avevano battezzata da giovani Lui ed i suoi migliori amici e compagni di equipaggio, di cui era Segretario, era un nome conosciuto in tutto il mondo velico non soltanto italiano.

Sul suo volto non mancava mai il sorriso, aveva sempre una battuta per tutti, sapeva sempre comporre una disputa su una protesta di regata.

Mancherà non solo a tutti noi del Tiberino ma ai tantissimi, in Italia e nel mondo, chel o hanno conosciuto ed apprezzato, e gli hanno voluto bene."


A.

Labels:

Tuesday, September 02, 2008

SA tESTING mELGES20!!

-pix/txt/links/and each other thing courtesy of sailinganarchy.com-

Mini...You?

A first look and test sail of the brand new Melges 20.

Some might have thought that getting a crazed Pakistani shuttle driver, who after I called a kook during 20 minutes of insane tailgating and radical lane changes, told me not worry as he "was a former pilot in my country" as a bad start to a trip, but not me. The fact that I even made it in one piece to the San Francisco Yacht Club to see the new Melges 20 seemed like a great start!

After some excellent SA PR work by Mr. Clean, I got hooked up with Harry Melges and Andy Burdick to take the new baby Melges for a spin on the SF Bay. The Melges boys actually had two 20's there, each identical except for the rigs, where one had a 2' taller rig as they wanted to see what performance differences there might be between the two. I sailed on the short rig boat with Harry and Andy for about three hours in breeze between 8-14 true. Anarchist White Wing was also on hand, sailing the bigger rig as a prospective customer.

The first thing you notice when you see the 20 is that there is no mistaking that it is a Reichel/Pugh designed Melges, albeit one with a bit more proportional freeboard (they want it to not be a wet boat.) As the 32 and 24 are similar, so is the 20, with a couple of notable differences. First there is no cabin - this is a day sailor that is all cockpit - and there are no lifelines, except for "anti hiking backsider pads" - essentially a padded strap between two mini stanchions spanning almost the length of the cockpit. No hiking? I like it already. Another design difference, and one that is seemingly becoming de rigueur, is the now seemingly ubiquitous aft chine. It does add a nice modern touch and seemed to do it's job.

Harry and Andy said that one of the things they wanted to achieve with the 20 was to appeal to a less "hot rod" market by creating a simple, uncomplicated, user friendly boat that would be fast, but not intimidating. The adjustable shrouds seen above right were a very cool touch. An initial crew weight limit of 550 pounds keeps it small, and they are giving consideration to requiring each crew to have a woman or junior sailor onboard as another way to get more people involved in the sport, another of their stated goals. We really think that is a great ideas.

Hull No 1 and 2 were very well presented and looked super clean. Built by McConaghy Boats (China), the builder builds all the parts - the boat, rig, sprit, keel fin, tiller. The idea according to Harry was have a builder who could ship complete boats (four per container) anywhere in the world. Hard to pick anybody better than McConaghy for the task, and the 20's really appear nicely built and are really well finished. A slick Harken below deck jib furler, Carbon bowsprit with ‘one pull’ tack line-pole out system, and a huge, rolled edge cockpit really make the boat very easy to use. It also has a keel kelp cutter and a mid cockpit floor hatch to store the small outboard and other assorted gear. The upside down vang really opened up the forward end of the cockpit as seen below.

On to the sailing - the boat was really fun to sail - a very neutral helm, comfortable steering position (those backsider pads rock), and the deck layout and rig were simple and easy: no traveler, no backstay, no winches, no worries. We didn't have any instruments, so it was hard to say how fast we were going, but it felt really good upwind in 12 true with the three of us not hiking (!) as you sit inboard leaning up against the back rest, er "backsider pads" - very nice - especially for old dudes like me. I'd guess maybe 6 kts upwind seemed to be about right. And though reasonably flat in the Bay, the boat was not wet. Hell I could have just worn shorts!

Downwind the thing was a giggle - quick to get up on a plane, responsive as hell, and it just seemed to haul ass. Here's a little vid I shot and it gives you the idea. We thought the shorter rig was the same if not a bit better in 12 and over upwind and downwind the bigger rig was able to go lower at the same speed. No doubt in under 12 the big rig would be quicker, but though the big rig has more power, that is not the goal with the 20. Said Harry, "We want to create a boat and a class that a broad spectrum of sailor can sail well and fairly easily. Of course we want it to be quick, but most important to be fun and easy to sail." As a consequence, they are leaning towards going with the shorter rig.

It was fun to listen to Harry and Andy talk about the boat and what they might or might not change (not much). The fact that they didn't laugh at my input made me think these are really nice guys. They have really put some thought and effort into turning out a world class product, and it seems they have hit their marks.

It is not in my nature to do a review without finding something to be critical of, but on this day of sailing and snooping, the only thing I could question was the price. The USA base price of the boat with a trailer is $41,670 including shipping and duties. Add sails, tax and the other assorted goodies (admittedly, not much else is needed, but there's always something) and you are looking at 50 large for a 20' daysailor. Granted, this won't be just any daysailor, it might be the nicest one around in fact, but is the market there for this boat? Given what the world has come to know from Melges, we'd be surprised if the boat isn't a hit. And with over 30 orders, it looks like they are on their way. Btw, all the good photos in this article were taken by Erik and Jessica Simonson, all the bad ones were by the Ed.


-pix/txt/links/and each other thing courtesy of sailinganarchy.com-


Labels: , ,

lAGO dI bRACCIANO: ieri!

..naturalmente è una boiata!!

..ma si era capito...

..vero???

Labels:

Monday, September 01, 2008

CampitalianoSnipe2008 -report-

-courtesy of Antonio Bari-

Giornate splendide hanno accompagnato questo 66° campionato che, se

non ricordo male, si è disputato a Sanremo per la quinta volta. Per
me, che sono vecchietto, è stata la quarta (1980, 1987, 1995 e questa).
L'organizzazione dello YCS è stata precisa, gentile ed essenziale.
Tutte le sere a terra uno spuntino attendeva i concorrenti al loro
rientro, è stata organizzata una cena e un buffet finale alla
premiazione.
Purtroppo solo 38 gli snipe alla partenza, e questo è un dato che
deve far riflettere. Certamente la settimana non è stata la migliore
(probabilmente molti erano ancora in ferie e ormai una regata non è
da tutti vista come la vacanza da fare con la famiglia), ma la scelta
è stata obbligata per il previsto mondiale master (poi abolito), e
molto hanno pesato le larghe defezioni da parte di alcune zone
notoriamente molto ricche di snipe. Un serio confronto sul perché di
tante assenze potrebbe certo aiutare la classe a migliorare. Un
plauso al Circolo Nautico di Chioggia, che dopo il circolo
organizzatore è stato quello più rappresentato.
In acqua le cose sono andate meglio di quanto temessi: Sanremo ad
agosto non è certamente una garanzia, ma sia l'anno scorso al
mondiale juniores che quest'anno il vento non è mai mancato e le
regate si sono svolte regolarmente. Abbiamo a volte atteso ore in
acqua (e qui il comitato di regata avrebbe forse potuto fare meglio),
ma il vento c'è sempre stato e per di più sufficientemente regolare,
spesso senza bordi obbligati come spesso è da queste parti. Colpa (o
merito) di perturbazioni che passando al largo hanno un po'
influenzato il regime di brezza e lasciato il campo molto più aperto
al bordeggio.
Percorsi di lunghezza ideale, prontamente ridotti al calare del
vento, mai troppo corti come purtroppo è di moda da molte parti,
linee di partenza lunghe e quasi sempre corrette sono da ascrivere in
positivo al CdR, resta però il rammarico di non aver mai disputato un
triangolo con dei laschi, anche se le condizioni in almeno un paio di
occasioni (vento superiore ai 12 nodi e mare formato) avrebbero
garantito un certo divertimento.
I favoriti della vigilia, Solerio-Simonetti, non hanno fallito e si
sono portati a casa il campionato che per Enrico è il quarto. A
lottare fino all'ultima prova per la vittoria siamo stati io e Paolo,
alla fine distaccati di 3,25 punti e con il grande rammarico di aver
gettato alle ortiche la possibilità di vincere buttando letteralmente
dalla finestra un secondo posto già ampiamente consolidato nel corso
della quinta prova. Bagarre per il terzo posto, con 6 barche in poco
più di 5 punti: alla fine l'hanno spuntata i freschi campioni
juniores Cattaneo-Zaoli su Fantoni-Piccinini, Zaoli-Triay e
Barbarossa-Longo. Solo settimo il campione uscente, Enrico Michel con
a prua Laura Lantier, autore di un primo e due secondi posti, ma
molto attardato nelle altre prove. Ultimi del gruppetto, all'ottavo
posto, Dario e Sonia Bruni, partiti un po' a rilento, ma con una
buona rimonta nel finale.
Visti i risultati, con solo la regata di Arco da disputare, è ormai
certa la qualificazione mia e di Paolo per i Campionati europei,
quasi sicura quella di Dario e Sonia e molto probabile quella di
Andrea e Alessandro: sono attualmente ottavi in RL e di fronte a loro
c'è un campo di regata dove giocarsi il tutto per tutto decisamente
favorevole.
A margine della manifestazione, tanti discorsi sul futuro: il
calendario, forse da rivedere (anche per quanto riguarda la data del
Campionato, che a molti non pare più la migliore), la Duca di
Genova, che molti hanno proposto di ridurre a 3 regate più il
Campionato, la suddivisione dell'Italia in Zone con la rotazione del
Campionato e di conseguenza delle nazionali al loro interno, gli
appuntamenti del prossimo anno, con il mondiale master che si
disputerà in Italia e junior e assoluto a San Diego. Se ne riparlerà
all'assemblea dei capitani a fine anno.
Per finire, una breve considerazione: noi e Solerio ci siamo allenati
per una settimana ad Arco all'inizio del mese. In quei giorni abbiamo
provato velocità, cambiato assetti e centrature, scambiato prodieri e
timonieri, provato vele e manovre in tutte le condizioni, da 0 a 10
metri di vento. Il risultato di questo lavoro si è visto ampiamente
al campionato, ed è sicuramente la strada da seguire per migliorare
ancora.

Antonio

-courtesy of Antonio Bari-

Labels: ,